Daspo urbano, la Loggia ha scelto le nuove zone rosse a Brescia

Via Milano, la Stazione o il Carmine tra le aree in cui l'amministrazione intende applicare le norme Minniti-Salvini
Una pattuglia della Locale in Stazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una pattuglia della Locale in Stazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Via Milano dal civico 50 a via Roncadelle, il parco Gallo o il parcheggio antistante l’obitorio del Civile: sono alcuni dei luoghi inseriti dalla Loggia nella delibera sul Daspo urbano, in discussione domani in commissione sicurezza.

Il sindaco Emilio Del Bono, che ha mantenuto la delega in materia, presenterà la delibera della giunta che estende le zone rosse in cui sarà possibile applicare gli ordini di allontanamento verso chi non rispetta le regole. Nel testo si citano i comportamenti previsti dal decreto Minniti nel 2017, rafforzato l’anno seguente da Salvini nel suo decreto sicurezza, come l’ubriachezza molesta, gli atti contrari alla pubblica decenza, la vendita in strada senza permessi o le attività illegali come quella dei parcheggiatori abusivi. La legge prevede che il Daspo possa essere applicato anche a chi limita «la libera accessibilità (...) delle infrastrutture ferroviarie, di trasporto pubblico e le relative pertinenze», oltre a parchi, fiere, mercati, aree per spettacoli, scuole, università, « parchi archelogici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura (...) interessati da consistenti flussi turistici». In questi casi può rientrare, ad esempio, chi dorme per strada o chi chiede l'elemosina.

La Loggia, seguendo l’esempio di altre città, come Milano, ha deciso di ampliare l’elenco delle zone rosse in cui può essere applicato il Daspo: oltre ai luoghi citati all’inizio dell’articolo, ci sono i parchi Falcone e Borsellino, Tarello e Pescheto, la zona della Stazione (via Foppa, via Stazione, via Solferino dal civico 1 al 19, via Togni e via Gambara) e il Carmine (contrada del Carmine, Rua Sovera, via Capriolo, l’area attorno a via San Faustino 3/d).

Al sindaco, attraverso la Polizia locale, è data la possibilità di disporre un ordine di allontanamento fino a 48 ore, con multe da 100 a 300 euro, che salgono da 200 a 600 euro per chi non rispetta l’ordine. Nei casi di reiterazione delle condotte, può intervenire il questore con un Daspo fino a un anno.

La Loggia intende garantire «un maggior livello di sicurezza percepita», si legge nella delibera. Se passerà in commissione, la delibera andrà in Consiglio: in caso di via libera, il Daspo urbano rafforzato entrerà nel Regolamento di polizia urbana. Sul tema, il Consiglio di quartiere Centro storico nord ha espresso la sua contrarietà, con un appello ai consiglieri comunali contro «la politica dell’odio», ma la strada sembra tracciata.

 

 

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