Dalla Lega nuovo no al nuovo magazzino logistico per e-commerce

Il polo dovrebbe sorgere al quartiere San Bartolomeo a Brescia, dietro al Triumplina Retail Park
LEGA, NO AL MAGAZZINO LOGISTICO
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La Lega ribadisce il suo no all’idea di realizzare un magazzino logistico per attività di e-commerce a San Bartolomeo, dietro al Triumplina Retail Park. Perché, dicono i leghisti, «andrebbe a impattare ulteriormente dal punto di vista del traffico di furgoni e quindi di inquinamento, per di più in un quartiere già gravato dal passaggio di mezzi pesanti legati alla presenza di Ori Martin ed Esselunga».

«Con una delibera di Giunta la Loggia ha modificato la vecchia convenzione su quest’area, facendo poi partire la pratica di Suap - sottolinea Michele Maggi, consigliere comunale -. In quest’area in origine erano previste palazzine residenziali. L’iter per il via libera dovrebbe essere un altro rispetto a quello seguito dall’Amministrazione. L’area è inserita nella zona ex Idra, per la quale vi è un piano attuativo del Pgt in vigore. La procedura più corretta sarebbe stata la variante al piano attuativo dell’intero comparto. Invece si è scorporata la porzione in cui dovrebbe sorgere il magazzino e si sta seguendo la strada del procedimento Suap, in variante al Pgt».

«La procedura Suap prevede la ricognizione delle aree disponibili sull’intero territorio comunale, mentre in questo caso si è limitata alle zone adiacenti alle sedi Esselunga - precisa Riccardo Franceschi, responsabile del Dipartimento urbanistica -. Questo è in realtà un ampliamento dell’attività dell’Esselunga che dovrebbe essere soggetto alle regole della variante al piano attuativo».

Come ricordato anche da Matteo Rinaldi, segretario cittadino, e Massimo Tacconi, capogruppo in Loggia, «i residenti si dicono preoccupati». Tanto che hanno deciso di avviare una raccolta firme «per chiedere al Comune - spiega Paolo Fornetti, abitante della zona - di rivedere il piano, ridimensionando il capannone e cambiando l’ingresso dei mezzi previsto a ovest». Al fianco dei residenti, oltre al Codisa, anche il Consiglio di quartiere, che ha già incontrato l’assessore Michela Tiboni, e chiede un nuovo vis à vis: «Vogliamo attenzione e ascolto», rimarca Margherita Casalotti, presidente del Cdq.

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