Dal sottovuoto alla tavola: la cena della chef Gottani

Dal sottovuoto alla tavola, passando (in alcuni casi) da una pentola bollente. Zuppa di pesce, paella alla valenciana e filetto di cervo con salva al sedano rapa arrivano nelle case in pratiche buste di plastica e con poche semplici mosse vengono «rigenerati» e serviti. Il risultato? Sapori inalterati, cucina pulita e un figurone con gli ospiti. È la «ricetta» della chef Denise Gottani, che in un nuovissimo laboratorio di 300 metri quadrati situato in via Codignole a Brescia cucina a bassa temperatura una trentina di piatti che, attraverso l’e-commerce, arrivano in tutta Italia nelle case di privati che hanno ospiti a cena, nei bar, nei ristoranti e negli alberghi.
«Dopo gli studi al Cfp Canossa di Bagnolo Mella e alcune esperienze in locali bresciani - racconta la 26enne - ho deciso di aprire questa attività. Al mio fianco ci sono Misha Florea, un ragazzo che ho conosciuto quando lavoravo al Classico, e tre stagisti: due arrivano dal Canossa e uno dalla scuola di Food Design di Milano. Siamo una squadra giovane e motivata».

Il processo di rigenerazione è infatti molto semplice: le confezioni vanno inserite in pentole di acqua portata ad ebollizione e vanno poi lasciate per alcuni minuti a riscaldarsi a fuoco spento. E alcuni piatti, si pensi alle tartare, non hanno nemmeno bisogno di essere rigenerati. Per la giovane di casa in città il laboratorio rappresenta il primo passo di una grande avventura: nel 2022 aprirà in via Lamarmora, in uno spazio adiacente a dove lavora adesso, una «gastronomia sottovuoto» dalla quale spera possa nascere un franchising. In parallelo continuerà a fare catering (per compleanni, inaugurazioni, battesimi...), a collaborare con bar e ristoranti (Denise tiene tantissimo alle sinergie con i colleghi) e a fare la chef a domicilio. Questo lavoro, nelle case, le consente di «conciliare la passione per la cucina con il piacere che deriva dal contatto con i clienti, che da chef di un ristorante non potrei avere».
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