Dal ghiaione del Brennero alle mascherine medicali: le 19 aziende per la Vittoria Alata «RiciclArt»

Dal plexiglass alla scoria di fusione di alluminio: materiali e aziende dell'opera che anticipa Futura Expo 2023
La Vittoria Alata è in materiale riciclato, hanno partecipato al progetto 19 aziende - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La Vittoria Alata è in materiale riciclato, hanno partecipato al progetto 19 aziende - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

La statua che celebra il riciclo, ideata da Cristian Fracassi e Ivan Guerini, è un caleidoscopio di colori per strati orizzontali: spicca l’azzurro delle bottiglie in pet, in contrasto con il nero luccicante del plexiglass e il nero opaco della scoria di fusione di alluminio.

Partendo dal basamento, la prima delle aziende coinvolte nel progetto è Ghella: il ghiaione del Brennero viene escavato ma subito riutilizzato nei tunnel. Con Pozzi Milano l’enorme spreco nella ceramica è aggirato grazie a tecniche di triturazione dei piatti rotti che danno vita a un nuovo impasto. Dell’elevata riciclabilità dei metalli «che permette di usarli come risorse quasi inestinguibili» si è occupata la già citata community di Siderweb, mentre Zincatura Bresciana promuove un processo produttivo «che sostiene l’economia circolare».

Sulle sezioni eterogenee della statua compaiono i grigi del poliuretano riciclato (Pozzi Industries Group), l’Argalum di Intals, il plexiglass di H8 Design, le mascherine di Plus Biomedicals. Ma c’è spazio anche per le soluzioni sugli scarti di depurazione delle acque di Filtro-Tex, le nuove vite del pet di Plastec, la ricerca sulla sostenibilità delle materie plastiche condotta dalla Ivars di Vestone.

Si «scala» la statua fino alle gomme rigenerate di Oldrati Group e si citano le soluzioni di riciclo per vetrate infrangibili della Vetreria Tacca, i moduli in legno d’abete di Isibrix. Fino all’ottimizzazione dell’impiego dei dispositivi sanitari della Cef, alle soluzioni pensate per gli scarti di ferro dall’azienda Zato e agli studi sulla vetroresina di Eurosilos Sirp.

E così ci si arrampica fino alla testa della statua, che simboleggia Isinnova, tiene insieme le altre ed è stampata in 3d. «Abbiamo acquisito un’azienda, Strobilo, che si occupa di qualità dell’aria - spiega Cristian Fracassi -: un palloncino, che dovrebbe lentamente sgonfiarsi, rappresenta l’elemento naturale. È essenziale ma invisibile agli occhi e la sua qualità ha un impatto estremamente rilevante sulle nostre vite».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia