Dai volontari di Ail Brescia donate oltre 16mila ore ai malati ematologici

I dati nel bilancio sociale 2021: sostegno alla ricerca e all’accoglienza nei 15 appartamenti dedicati
Lo staff di Ail Brescia con alcune volontarie - © www.giornaledibrescia.it
Lo staff di Ail Brescia con alcune volontarie - © www.giornaledibrescia.it
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Più di sedicimila ore dedicate a chi ha bisogno. Nemmeno la pandemia è riuscita a fermare la dedizione dei volontari della sezione bresciana di Ail (Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma), certi che a fronte della sofferenza, oltre che «fare», è spesso importante anche «stare», essere accanto e condivivere spazio e tempo.

Volontari che, insieme ai dipendenti di Ail Brescia, hanno reso la «nostra» sezione una delle più attive a livello nazionale. «Resistenza e resilienza» sono state le parole-chiaveche hanno guidato i molti contributi alla presentazione del bilancio sociale, avvenuta nella mattinata di ieri da Berlucchi in Franciacorta.

Parole chiave

«Resistenza, perché la crisi sanitaria che ha colpito il mondo intero non è riuscita a far venire meno il nostro supporto ai malati ematologici che è reso possibile dai volontari straordinari, dallo staff tutto ma, in particolare, dalle migliaia di persone che ci sostengono anche economicamente permettendoci di mantenere fede agli impegni assunti, come l’ampliamento del reparto di Ematologia adulti all’Ospedale Civile che dovrebbe terminare entro fine anno, come stabilito» ha detto Giuseppe Navoni, presidente Ail Brescia.

Caratteristiche dell’Associazione, dunque, sono la resistenza, ma anche la resilienza, la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà in genere attribuita ad una persona, nel caso estesa alla grande comunità di coloro che ruotano intorno ad Ail, pazienti inclusi.

Il presidente: «Non è facile mantenere fede agli impegni presi nell’attuale situazione di difficoltà interna e internazionale: la guerra e la crisi energetica, dopo la pandemia, stanno mettendo a dura prova tutti. Anche noi, che dobbiamo far fronte all’aumento dei costi dei materiali e a quello delle bollette delle Case di accoglienza destinate ai pazienti e alle loro famiglie. Ma ce la facciamo. Ce la faremo, ne sono certo».

Dopo più di vent’anni, la sezione Ail dedicata a Alessandra, Alessio e Alessandro, tre bambini che hanno combattuto con coraggio contro i tumori del sangue, continua a percorrere la propria strada fedele alla sua missione, ovvero «migliorare la vita dei pazienti onco-ematologici e dei loro familiari, prendendosene cura giorno dopo giorno, per combattere insieme i tumori del sangue». E alla sua visione: «Guardare al futuro. Sostenere la ricerca scientifica, individuare la cura e guarire le malattie del sangue». Resistenza e resilienza, appunto.

Ricerca

«La ricerca scientifica, benché quasi costantemente guidata dal ragionamento, è pur sempre un’avventura» scrisse il fisico francese Louis De Broglie.

«Avventura» che Ail Brescia sostiene concretamente: nel 2020 i fondi destinati alla ricerca sono stati pari a 275mila euro; nel 2021, nel pieno della pandemia, sono stati comunque oltre centomila euro e nell’anno in corso si stanno recuperando le posizioni prepandemiche. Il corale impegno nella ricerca su Covid-19 non ha impedito l’attività in ambito onco-ematologico con il proseguimento di studi clinici e biologici nel Centro di Ricerca Ail, struttura all’avanguardia che sorge all’interno delle mura dell’Ospedale Civile e realizzata grazie al sostegno di Ail.

Il Centro di Ricerca Ail al Civile - © www.giornaledibrescia.it
Il Centro di Ricerca Ail al Civile - © www.giornaledibrescia.it

Manipolazione delle cellule staminali da usare per il trapianto, da decenni terapia d’elezione di molte malattie onco-ematologiche; sviluppo dell’uso della Car-T, terapia innovativa in campo onco-ematologico che permette di offrire una possibilità di cura a pazienti con Linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricaduta dopo una o più terapie convenzionali; studi clinici di Fase 1 e attività di ricerca in ambito ematologico. Sono, quelli elencati, i campi di intervento di Ail Brescia a sostegno della ricerca, anche attraverso borse di studio per rafforzare l’organico medico e infermieristico.

«Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma tu mi fai sentore come se ci fosse un posto per me» ha detto la scrittrice irlandese Cassandra Clare. All’assistenza nel 2020 Ail Brescia ha destinato 226.200 euro, un fisiologico calo nel 2021, mantenendo pur sempre un impegno pari a oltre 200mila euro ed una ripresa nel 2021. Fondi ripartiti tra assistenza domiciliare ematologica; costi di mantenimento delle Case Ail (tredici appartamenti vicino al Civile e due a Roncadelle che, nel 2021, hanno ospitato 73 nuclei familiari di cui due dall’estero per un totale di 2.654 giorni di presenza); assistenza psicologica e altri progetti. 

La sensibilizzazione è il terzo, e non meno importante, obiettivo strategico che «coinvolge le persone per divulgare un messaggio di solidarietà e conoscenza delle malattie oncoematologiche per avvicinare sempre più persone alla propria missione».

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