Dai comizi alle urne: la road map del voto tra gazebo, firme, liste e fondi elettorali

«Buongiorno, firma per noi? Vogliamo presentarci alle elezioni di maggio». Chi, in questi giorni e soprattutto nel weekend, ha attraversato il centro si sarà imbattuto o avrà notato in lontananza il teorema di gazebo con loghi e bandiere dei diversi partiti politici di (quasi) ogni schieramento. Ecco: questo è l’esatto segnale che siamo in piena campagna elettorale e che, oltre alla primavera, Brescia ha salutato l’avvio dell’immancabile stagione dei comizi.
La meta è già fissata sull’agenda: il 14 e 15 maggio, quando gli elettori saranno chiamati a scegliere chi, tra i candidati sindaco già in campo (o che si faranno avanti entro meno di un mese, 18 giorni per la precisione), raccoglierà il testimone del primo cittadino uscente, Emilio Del Bono. Ma a spiegare la road map pratica del cammino elettorale è innanzittutto la normativa. Fatta di regole, scadenze e (se necessario) anche di multe.
Da 21 a 32 nomi
La marcia di avvicinamento ai due giorni di votazioni inizia a disegnare un cronoprogramma serrato. Perché, ad esempio, tutti sono indaffarati a raccogliere firme? Perché senza gli autografi, la lista non può «correre» per le Comunali. Con ordine.
Candidatura a sindaco e liste vanno consegnate esattamente 30 e 29 giorni prima della data delle elezioni, il che ci porta alla scadenza del 14 e 15 aprile: chi intende aspirare al trono di numero uno di Palazzo Loggia dovrà quindi affrettarsi. Il vademecum del Ministero dell’Interno ha già stabilito gli orari: dalle 8 alle 20 la prima giornata e dalle 8 alle 12 la seconda.
Oltre all’elenco dei candidati, al logo, ai documenti e al programma, la dichiarazione di presentazione di ciascuna lista dovrà essere sottoscritta da un minimo di 350 elettori (e un massimo di 700). Attenzione però: si può firmare una sola volta e per una sola lista, pena una multa che può variare da 200 a mille euro.
Quanti i nomi degli aspiranti consiglieri comunali presenti in lista? Dipende dalla popolazione: per il nostro capoluogo si va da un minimo di 21 (21,33 è arrotondato per difetto) a un massimo di 32 nomi: nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura inferiore ad un terzo dei candidati (in una lista da 32 nomi, ad esempio, dovranno essere presenti minimo 11 uomini o minimo 11 donne).
Finanziamenti
Non solo. Nei Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti come Brescia, insieme alle liste e alle candidature, deve essere presentato anche un bilancio preventivo di spesa: il documento deve essere reso pubblico e, quindi, affisso (o pubblicato) all’albo pretorio del Comune. Dal giorno successivo a quello di indizione delle elezioni (quindi da quando il Ministero, alla fine di febbraio, ha stabilito la data del voto), i candidati possono raccogliere fondi per il finanziamento della propria campagna elettorale.
C’è però una condizione imprescindibile: a farlo dev’essere esclusivamente il cosiddetto mandatario elettorale. Per questo il candidato alla carica di sindaco o di consigliere comunale deve indicare in un documento scritto anche il nominativo della persona designata per svolgere uno dei ruoli insieme più delicati e più importanti per una campagna elettorale. Al momento, gli unici due nomi noti sono quelli scelti da Laura Castelletti (per il centrosinistra), che si è affidata alla commercialista Simonetta Ciocchi, e da Fabio Rolfi (per il centrodestra), che ha assegnato l’incarico al commercialista Franco Baiguera.
Nel caso in cui il candidato decida invece di non raccogliere fondi per la propria campagna elettorale, può evitare di procedere con l’investitura del mandatario elettorale, ma solo se impegna risorse proprie per un importo non superiore a 2.500 euro. La norma prevede poi che, entro 45 giorni dall’insediamento del Consiglio comunale, i candidati sindaco, i partiti, i movimenti politici e le liste civiche presentino un documento consuntivo sintetico delle spese sostenute, distinte per tipologia, e delle fonti di finanziamento, distinte in base alla provenienza da persona fisica o da associazioni e persone giuridiche.
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