Da 80 anni in vacanza a Celle: «Le pagine più belle della vita»

La dottoressa Flocchini ha mancato il viaggio solo nel 1944: «Ero a Bovegno e lì assistetti all’eccidio»
Pierangela Flocchini a Celle Ligure -  © www.giornaledibrescia.it
Pierangela Flocchini a Celle Ligure - © www.giornaledibrescia.it
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Ha ricevuto un attestato di fedeltà davvero speciale per aver sempre trascorso le sue vacanze estive sulla spiaggia di Celle Ligure, località turistica in provincia di Savona. Ininterrottamente a partire dal 1935, quando ancora bimbetta con i genitori arrivava nella casa che, proprio i suoi nonni, avevano acquistato per la famiglia. La dottoressa Pierangela Flocchini si è molto sorpresa perché il sindaco di Celle, Caterina Mordeglia, senza preavviso è intervenuta durante una cerimonia di carattere familiare, per consegnarle una targa da tenere in bella vista come riconoscimento di un’affezione particolare per la terra ligure. La dott. Flocchini, da quando era in tenera età, ogni anno immancabilmente, con i genitori prima, con i quattro figli e nipoti poi, non manca mai di trascorrere un periodo di riposo tra il verde e l’azzurro del mare, meta privilegiata nella sua vita.

Pierangela Flocchini si è laureata in Medicina a Padova nel 1956 e poi ha iniziato la sua carriera all’Ospedale Civile di Brescia, sua città natale, dove si è dapprima specializzata in Ginecologia. Una successiva specializzazione in Anestesia l’ha portata al fianco del prof. Gianni Arosio con l’incarico di aiuto primario, proprio quando l’illustre pioniere dell’anestesia e rianimazione, nel 1964, organizzò il primo reparto di Rianimazione e Terapia intensiva.

L’attestato consegnato a Pierangela Flocchini da Celle Ligure -  © www.giornaledibrescia.it
L’attestato consegnato a Pierangela Flocchini da Celle Ligure - © www.giornaledibrescia.it

Vocazione. Una vita professionale lunga, quella della dott. Flocchini, che ha concluso il suo percorso come primario di Rianimazione e Terapia intensiva nell’ospedale di Chiari. «Ho sempre voluto fortemente fare il medico - racconta - per dedicarmi in particolare alla terapia del dolore che muoveva allora passi significativi». Grande personalità ed energia, la dottoressa Flocchini mantiene il suo carattere volitivo e asseconda le sue attività sportive e sociali. Ha sciato sino a tre anni fa e continua a guidare la sua autovettura. «Ho avuto la fortuna - continua - di aver avuto quattro figli meravigliosi, che non mi hanno mai impedito di seguire la mia professione tanto amata». E a Celle ha trascorso i periodi più belli. «Lunghe estati con i bambini e prima ancora con la mia famiglia d’origine. Lì conservo tutti i ricordi d’infanzia e lì torno ogni volta con piacere: non solo perché sono quasi una residente - spiega ancora -, ma anche perché ritrovo una comunità accogliente ed affettuosa».

Non è mai mancata - dicevamo - dal 1935 tranne un anno, il 1944: «Avevamo paura per i mitragliamenti che spesso colpivano la ferrovia sul mare che utilizzavamo per viaggiare - racconta senza nascondere l’emozione -. Così andammo a Bovegno ed io ragazzina, accanto a mia nonna, ho assistito all’eccidio nazifascista perpetrato il 15 agosto contro la popolazione civile, accusata di vettovagliare i partigiani. Molte case furono distrutte e vennero uccise 15 persone. Una scena terribile che non potrò mai cancellare dalla mente e dal cuore».

Il riconoscimento appena ricevuto ha decretato «Pierangela Flocchini testimonial d’eccellenza della bellezza dei nostri luoghi e dell’accoglienza che residenti e operatori sanno riservarle ogni volta che ritorna». «È il regalo più bello - assicura - per un attaccamento che tutta la mia famiglia riserva a Celle Ligure».

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