Da 25 anni si prende cura del quartiere per... riabilitazione

Il 70enne Renato Busi ha iniziato a raccogliere i rifiuti come attività dopo un grave malore
Il settantenne Renato Busi durante il suo impegno quotidiano - © www.giornaledibrescia.it
Il settantenne Renato Busi durante il suo impegno quotidiano - © www.giornaledibrescia.it
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All’inizio era solo perché i medici gli avevano prescritto del movimento a seguito di una gravissimo infarto cerebrale, che a 44 anni gli aveva paralizzato metà del corpo. Quasi subito il rezzatese Renato Busi, oggi 70enne, nel suo deambulare ha iniziato a raccogliere cartacce e rifiuti abbandonati, facendolo diventare  un vero e sentito impegno civico, che lo vede ormai da 25 anni  curare la pulizia del quartiere Aldo Moro dove abita da sempre.

Il suo fisico si è ulteriormente fiaccato anche dalla rottura quattro anni fa di un femore, ma non ha scalfito la sua volontà. Servendosi di un bastone e pur indossando un tutore, non accenna a smettere. In qualsiasi stagione e con qualsiasi condizione metereologica dalle 8 del mattino, minuto più minuto meno, esce da casa con un sacchetto vuoto, per rientrare due ore e mezzo dopo con il suo sacchetto pieno dei rifiuti raccolti per terra.

Ma non finisce qui, perché Renato quando rientra a casa, separa metodicamente i rifiuti, seguendo meticolosamente le indicazioni che il servizio di igiene urbana del porta a porta richiede. Renato nella sua lunga esperienza, sa bene che purtroppo l’anima verde delle persone, è più di apprezzamento teorico per la pulizia, che di impegno pratico per mantenerla.

«Tutti - dichiara - ammiriamo il lindore immacolato delle strade quando andiamo all’estero, soprattutto nei Paesi nordici, ma qui è altra storia. Così come da sfatare è che siano solo le persone straniere a lasciare i rifiuti per strada. Non è così: lo sono anche gli italiani che al cestino preferiscono, sovente per pigrizia, il ciglio della strada o il prato». Un’attività civica, quella di Renato, apprezzata da molti, soprattutto sui social dove piovono complimenti nei suoi confronti, che non lo mettono però al riparo da qualche rara critica per un impegno che ritengono non sia compito suo. Lui con la sua grande modestia risponde semplicemente così: «È solo questione di coscienza civica, spero che il mio esempio trovi molti seguaci». Un impegno che l’amministrazione comunale, molti anni fa, aveva riconosciuto con una targa per il suo impegno civico a salvaguardia del territorio, dichiarandolo ufficialmente «volontario raccoglitore».

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