Crisi di governo, Del Bono: «Per noi sindaci navigare in questa condizione non è facile»

Il primo cittadino di Brescia torna sulla fine dell'esecutivo guidato da Mario Draghi
CRISI, DEL BONO: "GRANDE DISPIACERE"
AA

Oggi tutti i dubbi sono stati spazzati via in poche ore: l'esperienza del governo Draghi è di fatto finita, se si esclude l'inevitabile parentesi dell'amministrazione ordinaria che affida al governo dimissionario la gestione delle incombenze indifferibili sino a nuove elezioni.

Il presidente del Consiglio è salito al Colle per rassegnare le proprie dimissioni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le Camere: si andrà al voto il 25 settembre. Con il passare delle ore si moltiplicano le reazioni istituzionali a tutti i livelli.

Tra queste, quella del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono: «Per noi non avere più certezza dei fondi Pnrr, di tempistiche e di interlocuzioni in tutti questi mesi rende molto incerto il futuro oltre al fatto che l’impatto sull’economia reale ci sarà».

C’è grande amarezza nelle parole del primo cittadino della Leonessa, che commenta così la caduta dell'esecutivo guidato da Draghi: «Un governo che gode del sostegno della Cgil come di Confindustria è raro trovarlo. Che ha l'appoggio della stragrande maggioranza degli enti locali, dalle Regioni ai Comuni e alle Province è un’eccezione».

Un governo di alto profilo internazionale che stava portando a termine una serie di operazioni fondamentali, dallo sviluppo alla crescita del Paese e delle comunità locali. Una crisi politica che si compie in un momento particolarmente difficile per l’Italia e che avrà ulteriori ripercussioni.

«Sicuramente lo spread, sicuramente la turbolenza dei mercati in un momento difficilissimo, visto che già c’era un’inflazione galoppante, un caro energia non governato, un tema complesso che è il quadro geopolitico e le nostre alleanze internazionali, mi sembra uno scenario davvero molto difficile e molto complicato».

La crisi voluta dal Movimento 5 Stelle di fatto rappresenta anche la fine del cosiddetto campo largo che alle prossime elezioni avrebbe dovuto contrastare il centrodestra. L’alleanza tra Pd e pentastellati ormai risulta del tutto improbabile.

«Adesso si costituiranno gli schieramenti per la campagna elettorale e le proposte in campo si vedranno in maniera molto più nitida. Già il dibattito parlamentare ha reso plasticamente il tema di posizioni che non sono conciliabili e credo che questo sia evidente a tutti. Adesso vedremo, sono settimane a cui i partiti a livello nazionale devono lavorare, vedremo l’esito. Per noi amministratori locali, navigare in questa condizione non è facile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia