Crac milionario a Catania, coinvolti anche imprenditori bresciani

Qè srl, società di Paternò, era fornitrice del servizio di call center per aziende nazionali come Enel, Inps e Sky
Militari della Guardia di Finanza durante un controllo
Militari della Guardia di Finanza durante un controllo
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Arriva anche a Brescia l’inchiesta della Procura di Catania che ha portato all’arresto di un imprenditore attivo proprio nella provincia bresciana e coinvolto nel crac milionario della Qè srl, società di Paternò, fornitrice del servizio di call center per aziende nazionali come Enel, Inps e Sky e dichiarata fallita nel 2017 dal tribunale di Catania.

Si tratta di una società il cui 93% delle quote erano in mano alla Yukty srl con sede a Brescia e dichiarata fallita dal tribunale di Brescia un anno fa. Ai domiciliari è finito Patrizio Argenterio, 64 anni, oggi amministratore della Zenith alluminio srl con sede a Manerbio. Per lui l’accusa è quella di aver svuotato le casse della Qè srl, creata tra l’altro in Sicilia con i contributi statali per il Mezzogiorno, nella fase di pieno dissesto economico e attraverso il falso in bilancio, l’omesso versamento di imposte avrebbe creato un buco da oltre sette milioni di euro.

Contemporaneamente all’arresto di Argenterio è scattata anche l’interdittiva del divieto per sei mesi di esercitare ruoli direttivi di persone giuridiche e imprese nei confronti di Mauro De Angelis, 71enne socio di Argenterio.

 

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