Costo sociale degli incidenti: a Brescia è di 356 milioni l’anno

I dati 2019: 81 morti e 4.693 feriti, oltre 12mila accessi al Pronto soccorso, 6 milioni per la sola spesa sanitaria
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SINISTRI, COSTANO 356 MILIONI
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La scia di sangue sulle strade non è solo una tragedia famiglie, amici e parenti. C’è anche un costo sociale che pesa quanto una piccola manovra finanziaria: 16,9 miliardi di euro per l’Italia, 2,9 a livello di Lombardia, 356 milioni nel Bresciano.

Il ministero delle Infrastrutture ha fissato parametri precisi per calcolare questi costi, definiti la «stima del danno economico subito dalla società a causa di tali eventi, cioè la quantificazione economica degli oneri che gravano sulla collettività a seguito delle conseguenze causate da un incidente stradale».

Lì dentro ci sono la mancata produzione degli infortunati o delle persone decedute, i danni biologici e quelli subiti dalle infrastrutture, i danni morali. Ma è davvero possibile quantificare il valore di una vittima della strada o di un grave infortunio? Potrà sembrare un freddo calcolo, ma in realtà è uno strumento utile per dimostrare come - anche dal punto di vista economico - sia indispensabile investire in prevenzione, migliorando la sicurezza della rete stradale.

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Messi a fuoco su Teletutto: Incidenti stradali, una strage silenziosa
La pandemia nel 2020 ha di fatto «congelato» la strage sulle strade. Ma con il graduale ritorno alla normalità gli incidenti stradali, spesso mortali, sono tornati a riempire le pagine dei quotidiani. Va detto che negli ultimi vent’anni la situazione è migliorata: nel 2001, sulle strade bresciane si contavano 200 morti l’anno; nel 2019 sono stati 81. Ma l’obiettivo fissato dall’Unione Europa di ridurre l’incidentalità del 50% negli ultimi 10 anni non si è ancora raggiunto.

Così la direzione generale Sicurezza di Regione Lombardia, Areu e PoliS-Lombardia hanno avviato nel 2013 una sperimentazione per incrociare i dati degli incidenti, comprese le informazioni relative alle caratteristiche dei sinistri e ai trattamenti sanitari. Obiettivo: il calcolo di due variabili economiche, il costo sociale dell’incidentalità stradale e il costo a carico del sistema sanitario regionale.

Ieri è così stato presentato il report «Valutazione economica dell’incidentalità stradale» relativa al biennio 2018-2019 ed elaborato dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Giulio Maternini, direttore del CeSCAM (Centro Studi Città Amica per la sicurezza nella Mobilità) dell’Università di Brescia. Il costo sociale. «Il costo sociale - ha spiegato Maternini - è importante perché indica in maniera precisa i benefici che si avrebbero migliorando la sicurezza sulle strade». Naturalmente il primo beneficio sarebbe quello delle vite salvate. Ma vi sono poi pesanti costi sociali e sanitari che potrebbero essere evitati. In Europa si usano metodi di calcolo differenti.

La difficoltà maggiore, ha rilevato Maternini, è indicare il «valore» da attribuire alla vita umana. Il metodo adottato dall’Italia stima il costo medio per decesso in 1,5 milioni di euro, quello per un infortunio in 42.219 euro (197mila un ferito grave, 16.985 un ferito lieve), 10.986 euro per i danni e i costi amministrativi di un incidente.

I conti sono così presto fatti: nel 2019, in provincia di Brescia, si sono registrati 81 decessi, 4.693 feriti e 3.356 incidenti. Il costo sociale totale sfiora così i 357 milioni di euro. Il focus sui costi sanitari è stato presentato dall’ingegner Davide Tartaro, dell’Università di Brescia: in questo caso sono state calcolati i costi di Pronto Soccorso e di degenza e cura nelle strutture ospedaliere.

Nel 2019 in Lombardia gli accessi al Pronto soccorso a seguito di un incidente sono stati 97.454, di cui 12.735 nel Bresciano: nella nostra provincia il costo di ciascun accesso è risultato essere di 150,6 euro (a fronte di una media regionale di 130 euro), per una spesa totale che sfiora quindi i 2 milioni; il 6,5% degli accessi al Pronto soccorso richiede poi un ricovero in ospedale, con una degenza media di 9 giorni e un costo per persona ricoverata di 5.290 euro.

Nel Bresciano parliamo di 1.086 ricoveri e di una cifra che si aggira attorno ai 5,7 milioni di euro. In sostanza sui 46 milioni di euro che il Sistema Sanitario Regionale ha speso nel 2019 per curare le persone coinvolte in incidenti stradali, poco più di 7,6 riguardano il territorio bresciano. Il report entra anche nel dettaglio della tipologia di incidente: il costo unitario maggiore è per i pedoni investiti, quasi 1.600 euro a fronte di una media di 899 euro; la spesa minore è invece per le conseguenze sanitarie di un tamponamento. Indicazioni utili a riconferma che la priorità deve essere la tutela degli utenti deboli della strada. E la riprova che la spesa migliore è quella nella prevenzione.

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