Costi politica: Lombardia approva legge sui tagli

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge sul taglio dei
costi della politica, che recepisce la spending review del Governo Monti riducendo di circa il 50% le spese per i gruppi politici al Pirellone. Hanno votato a favore maggioranza e opposizione, ad eccezione dei nove consiglieri del Movimento 5 Stelle che chiedevano «tagli più drastici».
Ogni consigliere riceverà ora uno stipendio mensile di circa 10.500 euro lordi, che comprende 6.300 euro di indennità di carica e 4.200 euro di rimborsi forfettari. Attualmente lo stipendio è di circa 16.800 euro mensili. Tra i tagli quelli per il personale dei gruppi, con le spese decurtate del 55,5% (da 9 milioni a 4 milioni annuali). Le spese per il funzionamento dei gruppi inoltre verranno tagliate dell’86,4%, scendendo a 500mila euro. Viene introdotta anche una sanzione giornaliera di 280 euro in caso di assenze non giustificate dei consiglieri nelle commissioni e in Consiglio, oltre a un taglio delle poltrone di organismi come il Corecom, che si occupa di vigilanza sulla comunicazione. Secondo i promotori del progetto di legge il Consiglio regionale ora costerà un euro e 45 centesimi all’anno per ogni cittadino lombardo, «uno dei costi più bassi d’Italia».
La legge produrrà risparmi per oltre 14 milioni di euro all’anno, e 70 nell’intera legislatura. La previsione iniziale di una restituzione a rate e senza interessi aveva provocato le proteste del Movimento 5 Stelle. Attraverso gli ordini del giorno sono passate proposte al Consiglio come un taglio del 10% sui vitalizi per gli ex consiglieri, destinare una parte dei risparmi derivati dai tagli ai costi della politica a borse di studio a favore di 50 giovani neolaureati per un’esperienza di tirocinio retribuito nel Consiglio regionale e applicare una spending review su tutto il sistema regionale.
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