Cosa è e come funziona la Centrale unica di committenza

Creata dalla Provincia di Brescia nel 2015, ha gestito gare per 1,6 miliardi di euro e supporta 206 Comuni di 6 province. Ora c'è il Pnrr
Tra le gare gestite c'è anche quella per la fornitura dell’asfalto - Foto © www.giornaledibrescia.it
Tra le gare gestite c'è anche quella per la fornitura dell’asfalto - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’unione fa la forza. E il Broletto è riuscito ad aggregare 206 Comuni di sei Province, ma anche cooperative e istituti, come lo Zooprofilattico, l’Agenzia del Tpl di Brescia o la Provincia di Cremona. Obiettivo: fare economie di scala e strappare sconti su forniture, servizi, appalti. L’operazione si chiama «Cuc», acronimo che sta per Centrale unica di committenza, la realtà creata nel 2015 da Palazzo Broletto per supportare i Comuni (soprattutto quelli piccoli, a corto di personale e competenze) nella loro attività amministrativa.

Oggi la Cuc della Provincia di Brescia è un «modello» a livello nazionale, come ribadisce il presidente Samuele Alghisi: le gare gestite in questi anni valgono quasi 1 miliardo e 600 milioni di euro. Un record. E ora l’attività è pronta alla sfida del Pnrr.

Obiettivo Pnrr

I Comuni non capoluogo devono infatti affidarsi a una centrale unica di committenza per le gare dei progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E la Cuc del Broletto è in prima linea: negli ultimi giorni cinque Comuni hanno aderito proprio per gestire gli appalti Pnrr, tre bresciani (Padenghe, Braone, Pozzolengo), due cremonesi (Vescovato, Sesto ed Uniti). E altri sono in arrivo.

La riforma Delrio che ha trasformato le Province in enti di secondo livello ha affidato agli «enti di area vasta» la funzione di Stazione unica appaltante. Un’opportunità che il Broletto ha colto al volo, secondo lo spirito della nuova Provincia come Casa dei Comuni. In sostanza la «Centrale Unica di Committenza Area Vasta Brescia» svolge non solo le gare per i settori della Provincia, strade, edilizia scolastica, acquisti, ma anche per conto dei Comuni che aderiscono con una convenzione. Non solo. La Provincia è anche «soggetto aggregatore»: conduce e aggiudica gare d’appalto centralizzate individuando i fornitori a cui gli enti locali si possono poi rivolgere per l’acquisto di beni e servizi (cancelleria, segnaletica, asfalto, manutenzione del verde), sfruttando i prezzi concorrenziali strappati dalla Provincia: il Broletto è insomma una sorta di piccola Consip che opera a livello regionale.

Un aiuto per i piccoli Comuni

Che la Cuc funzioni bene, lo dicono i numeri, illustrati dal direttore Fabio De Marco. Nel 2015 avevano aderito 33 enti. Oggi sono 185, di cui 8 unioni di comuni e un consorzio di Comuni. In sostanza la Cuc gestisce le gare per 206 Comuni: 112 bresciani, 48 bergamaschi, 10 cremonesi, 6 a testa per Mantova e Sondrio, 2 di Milano, uno di Lodi. Una progressione continua. In tutto, dal 2015, sono state gestite 1.136 gare per un valore di 1 miliardo e 553 milioni di euro.

Le gestione, spiega De Marco, avviene sia nella sede centrale, in Broletto, sia nelle sedi decentrate, in accordo con le comunità montane: in Val Trompia (responsabile l’architetto Veronesi), in Valcamonica (geom. Guizzardi), sul Sebino (dott.sa Rolfi). Le gare si divido sostanzialmente in tre filoni: lavori pubblici, forniture, servizi. «Si rivolgono a noi - spiega De Marco - soprattutto i piccoli Comuni». Il 55% di quelli convenzionati ha meno di 5mila abitanti. Il motivo? I piccoli Comuni sono quelli che fanno più fatica a gestire le gare: mancanza di personale, normativa complessa, poca esperienza. La Cuc della Provincia dedica 29 persone alla sola gestione delle gare (comprese le tre sedi distaccate), a cui si aggiungono i contributi degli altri uffici, dalla progettazione all’assistenza legale. Così il Broletto può garantire tempi medi di solo 18 giorni da quando il Comune presenta il progetto alla pubblicazione del bando. «Ma in casi di urgenza, come la strada della Forra, siamo pronti in due giorni» rimarca De Marco.

I due fronti

Ora c’è la sfida Pnrr. La Provincia si muove su (almeno) due fronti. Da un lato ha appena lanciato un avviso (scadenza il 26 agosto) per individuare una «long list» di professionisti, società e associazioni di «provata competenza nella progettazione europea e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». Un elenco prezioso al quale attingere in caso di necessità.

Dall’altro c’è la fase successiva alla progettazione, quella delle gare, dove la Cuc rappresenta un’opportunità straordinaria, non solo per i finanziamenti intercettati direttamente dalla Provincia, ma soprattutto per quelli assegnati ai Comuni. Il Pnrr ha tempi stretti, con scadenze intermedie. Il mancato rispetto dei paletti europei potrebbe far perdere soldi preziosi. Compito della Cuc sarà (anche) garantire che le risorse di Bruxelles vadano a buon fine.

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