Corso Cavour, edicola addio: fatta a pezzi e rimossa dalla ruspa

La rivendita era chiusa da dicembre a causa del mancato rinnovo della licenza per effetto della direttiva Bolkestein: oggi la rimozione
Edicola di corso Cavour addio: ecco la rimozione
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Ruspa in azione stamattina in corso Cavour. Con il piccolo prefabbricato letteralmente fatto a pezzi e caricato su un camion per la rimozione finale. Ultimo atto di una storia paradossale. Quella dell'edicola di corso Cavour, in città, che ha chiuso nel dicembre scorso dopo oltre 20 anni di fruttuosa attività. E fruttuosa fino all'ultimo, tanto che per la titolare, Marina Lorandi, la chiusura era giunta a dispetto dell'ottima resa dell'attività: non erano state infatti difficoltà economiche a decretare il giù la serranda, ma la direttiva Bolkestein

«Essendo la mia edicola accatastata al numero 17 non mi è stata data la possibilità di ottenere una nuova concessione, rinnovabile solo tramite bando come previsto dalla norma», senza che - lamentava la titolare - nessuno, tantomeno il Comune l'avesse messa sull'avviso, così da poter accatastare diversamente la rivendita.

  • Edicola di corso Cavour addio: rimossa dalla ruspa
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Sull'edicola, a ribadire il legame tra la titolare e i suoi numerosi clienti, a gennaio era apparso anche un vistoso cartello, con i ringraziamenti che Marina Lorandi aveva voluto riservare a chi ogni giorno per tanti anni si era rivolto a lei per l'acquisto di un quotidiano, di una rivista, ma anche per scambiare qualche parola.

Una storia ventennale si è chiusa così, in un mattino di marzo, che nonostante il sole, in corso Cavour è stato per molti velato dalla tristezza di quell'immagine: la rimozione dell'edicola, che per tanto tempo è stato un punto di riferimento per molti. E che ora, semplicemente, non è più. Ha fatto spazio a panchine e portabiciclette. 

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