Coronavirus, tra annunci e smentite sulla cura crescono i contagi

Dal Bresciano tre sanitari volontari per i controlli negli aeroporti. Nel Bresciano, tutti rientrati gli allarmi per casi sospetti
Controlli anti coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
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Il Coronavirus continua ad essere sotto i riflettori, dal piano globale a quello locale. Bresciano nello specifico. Già, perché nelle scorse ore, al centro della ribalta internazionale, è stato il confronto a distanza fra Cina e Oms, con botta e risposta sulla possibile combinazione di due diversi farmaci efficaci contro il coronavirus.

L'annuncio dell’università di Zhejiang, in Cina, in poche ore ha incassato la smentita dell'Organizzazione mondiale della sanità, che ha smentato l'esistenza di una cura contro il virus, quando i morti sfiorano i 500. E i numeri sono in continua crescita, per oltre 24mila contagiati.

In Italia non si registrano novità particolari nella giornata di mercoledì, mentre il Dipartimento di Protezione Civile di Roma si sta preparando per coordinare medici e infermieri volontari di Croce Rossa, Bianca, Verde, Croce di Malta e le altre associazioni sanitarie oltre ai volontari di protezione civile con qualifiche mediche, per supportare l'attività di controllo dei passeggeri in arrivo negli aeroporti.

In Lombardia saranno interessati gli scali di Malpensa, Linate, Orio al Serio e Montichiari. Da Brescia i volontari di protezione civile che hanno aderito sono tre, che vanno ad aggiungersi agli altri sanitari.

Intanto si registra al Civile di Brescia un allarme, poi rientrato, dovuto ad un paziente tornato dalla Cina con sintomi sospetti e compatibile con il coronavirus. Attivato il protocollo di sicurezza, tutto è per fortuna rientrato nella norma.

Oltre alla vicenda del Civile, in provincia si registrano almeno altri tre casi di persone con sintomi sospetti, per cui sono stati attivati i protocolli di sicurezza, poi risultati per fortuna negativi al virus. In tutta la Lombardia gli ospedali stanno adottando le misure di sicurezza stabilite dal ministero, come chiarito dall’assessore alla Sanità Gallera.

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