Coronavirus, «La tenda al Civile non spaventi: è precauzionale»

Così ha spiegato il responsabile della cittadella sanitaria pre-prontosoccorso Fabio Arrighini
  • La cittadella sanitaria allestita al Civile
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  • Tamponi da analizzare - © www.giornaledibrescia.it
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Da oggi è operativa la tenda pre il triage -  tre tensostrutture, una per il triage e due per l’eventuale ricovero temporaneo dei pazienti - aperta nell’area del Pronto soccorso del Civile: i medici sono affiancati da corsisti del terzo anno di Medicina generale (coloro che si stanno preparando per diventare medici di famiglia, ndr).

Mentre altri ospedali della nostra provincia si sono attrezzati destinando alcuni posti nelle aree dell’Osservazione Breve Intensiva adiacenti al Pronto soccorso, nelle Medicine o in Terapia intensiva, al Civile - ospedale di riferimento anche perché si trova l’Unità operativa di Malattie Infettive che fa parte della rete regionale per la gestione e il ricovero dei casi - si sono organizzati in modo massiccio per affrontare eventuali iperafflussi di pazienti, anche da fuori provincia.

 

 

Fabio Arrighini, responsabiile del punto allestito all'esterno dell'ospedale cittadino rassicura: «Questa struttura non deve spaventare, la nostra provincia non è in emergenza e proprio per questo abbiamo avuto tutto il tempo per organizzare il lavoro a scopo precauzionale. L'obiettivo è farci trovare pronti per un eventuale picco di sintomi febbrili che potrebbero arrivare nelle prossime settimane».

Nella struttura avviene una prima scrematura delle persone che arrivano al pronto soccorso, per evitare sovraffollamenti e quindi il rischio di contagio da Coronavirus.

Al momento è di sedici il numero dei contagiati nel Bresciano, pari al 2% del totale lombardo. In Regione, infatti, sono saliti a 615, 84 in più rispetto a ieri, a dimostrazione che il virus è ancora in fase espansiva anche se nei 9 giorni di «presenza» in Lombardia, sessanta persone sono guarite e da un paio di giorni - come hanno confermato ufficialmente dalla Regione - si sono ridotti gli accessi in ospedale di pazienti con sintomi riconducibili al contagio. 

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