Cori razzisti al grest, due episodi: «Chi ha sbagliato faccia volontariato»

Stesso coro razzista, due video diversi, che si intrecciano creando un potenziale fake. Ma i due casi sono veri ed entrambi collegati alla provincia di Brescia. Vicende accadute nel corso delle feste di fine grest. Negli oratori di Ghedi e Mompiano in città. Con i social che hanno in modo virale alimentato il vortice di polemiche.
A Ghedi
Parliamo di 39 secondi. Tanto quanto è durato il filmato con gli insulti al ritmo del brano «Freed from desire», intonato da alcuni ragazzini ed animatori nel paese bassaiolo. «Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta» hanno cantato i giovanissimi, ripresi da un telefonino. In rete la polemica è diventata virale. «I 39 secondi del video che riportano il brutto inno intonato da due ragazzi e cantato un po’ da tutti sia del “nord” che del “sud” sono forse gli unici in tutto il Grest durante i quali ha coinciso l’assenza mia, delle coordinatrici e dei genitori» spiega il curato don Alberto Boscaglia. Che aggiunge: «Gira in rete un altro filmato sotto un tendone in pieno giorno con l’inno amplificato: non è Ghedi». E qui si inserisce il secondo caso.
A Mompiano
Il riferimento è infatti ad un filmato in cui centinaia di persone, tra cui genitori con figli piccoli sulle spalle, cantano contro i napoletani. Il coro è lo stesso sentito a Ghedi, ma il video che sta facendo il giro dell’Italia non è stato registrato a Ghedi. Siamo infatti in città, all’oratorio di Mompiano. Sempre in occasione della festa di conclusione del grest.
In entrambi le comunità parrocchiali il caso è stato condannato. «Ho espresso il mio personale dispiacere e disapprovazione. Non è questo che insegniamo ai ragazzi. Poi va detto che il Grest medie è durato 432.000 secondi, non solo quei 39» ha commentato il curato di Ghedi don Alberto Boscaglia. Gli animatori che hanno partecipato ai cori razzisti sono già stati contattati dai responsabili dell’oratorio.
«Ora volontariato»
«Sono adolescenti tra i 15 e i 17 anni ai quali ho detto che lo sbaglio è stato grave. Mi sono sembrati all’inizio sorpresi, poi sinceramente dispiaciuti, oltre che un po’ impauriti. Uno sbaglio grave che fa tanto male all’oratorio» racconta don Alberto. «Ho invitato gli animatori a mettersi al servizio della comunità per la festa della Croce Rossa e a frequentare da settembre il cammino di gruppo preparato per loro. E che se vorranno fare gli animatori al Grest il prossimo anno, dovranno meritarselo più degli altri».
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