Confisca di beni per 8,6 milioni a un imprenditore bresciano

È un pluripregiudicato per reati di natura fiscale e contro il patrimonio. Confermato quanto accertato nell'indagine della Procura di Brescia
Gli accertamenti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza
Gli accertamenti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza
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La Corte di Cassazione ha confermato la confisca del patrimonio del valore di oltre 8,6 milioni di euro - emesso il 13 maggio 2021 dal Tribunale di Brescia-Sezione Autonoma Misure di Prevenzione - nei confronti di un imprenditore 
bresciano ma residente a Londra, Sandro Monteleone, pluripregiudicato per reati di natura fiscale e contro il patrimonio. Confermato quanto è stato accertato nell'inchiesta del 2020 coordinata dalla pm Claudia Passalacqua della Procura di Brescia, in cui Monteleone era risultato ai vertici di un giro di fatture false.

In particolare, gli approfondimenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di ricostruire, a partire dal 2004, i precedenti dell'imprenditore «evidenzianti una specifica pericolosità sociale di natura economico-finanziaria. Contestualmente, a seguito di mirati accertamenti patrimoniali, è stato possibile constatare l'incongruenza tra il tenore di vita del proposto e del suo nucleo familiare e i redditi dichiarati all'Amministrazione finanziaria, tanto da far emergere, nel lasso temporale di riferimento, una elevata sproporzione complessiva».

I beni confiscati

Le indagini hanno consentito, inoltre, di individuare le operazioni giuridiche, finanziarie e patrimoniali volte a creare fittizie intestazioni di beni, così da schermare le reali disponibilità patrimoniali del proposto. Oggetto di definitiva confisca un complesso di immobili di pregio storico del valore di oltre 4 milioni - tra cui Villa al Santellone a Brescia - opere d'arte, beni d'arredo e orologi di lusso per circa due milioni, due veicoli e disponibilità finanziarie per un ammontare superiore a 2,6 milioni.

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