Concordia: scatola nera analizzata a Brescia

La scatola nera della nave Concordia "nelle mani" tra gli altri di due studiosi bresciani.
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Il relitto della Costa Concordia, grazie alle complesse operazioni messe in atto tra lunedì e martedì, è ora tornato in posizione verticale. Il nuovo assetto potrebbe dare ulteriori opportunità di indagine sulla dinamica degli eventi occorsi nella tragica notte del 13 gennaio 2012, al largo dell’isola del Giglio?

Ne è convinto Paolo Gubian, docente del Dipartimento dell’Informazione dell’Università di Brescia. Con Mario Piccinelli, studente del corso di Dottorato in Ingegneria informatica dell’ateneo cittadino, Gubian è componente nel collegio peritale di parte nominato dal Codacons (a difesa di alcuni naufraghi), chiamato a decifrare i dati della scatola nera. «Si potrebbe analizzare lo stato di alcuni dispositivi della nave - dice Gubian - prima che il relitto venga sventrato».

I due ricercatori di Ingegneria lavorano da anni nel campo della digital forensics, la disciplina che si occupa dell’identificazione e dell’analisi dei reperti informatici in ambito forense. Le loro competenze hanno già permesso di analizzare la scatola nera della Concordia: dal òlavoro è nato un video (link www.youtube.com/watch?v=csZzD-HfX8E), che mostra nel dettaglio gli istanti precedenti e successivi al naufragio.

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