Con Costanza e Alessia, le lettere nel cassetto parlano ancora

Le due studentesse del Copernico premiate per aver riscritto le missive di un bisnonno e una zia
Nella foto, da sinistra Costanza Covelli e Alessia Renica - © www.giornaledibrescia.it
Nella foto, da sinistra Costanza Covelli e Alessia Renica - © www.giornaledibrescia.it
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Scrivere lettere annulla le distanze. Nello spazio. Nel tempo. Lo sanno bene Costanza e Alessia, le due sedicenni della III N del liceo Copernico, che si sono cimentate - per partecipare ad un concorso e addirittura vincerlo - nella ristesura di due missive conservate per decine di anni dai loro familiari. E lo hanno fatto in un periodo in cui mantenere le distanze tra le persone era diventato uno strumento di sicurezza sanitaria, nel corso del primo lockdown per l’emergenza Covid.

L’idea era venuta a due loro professoresse, Domenica Bertolini e Veronica Premoli, che lavorando al progetto sono riuscite a non lasciare soli i ragazzi in un periodo molto difficile. Ed è stato così che Costanza Covelli, la vincitrice, e Alessia Renica, finalista, hanno partecipato alla sedicesima edizione del «Festival delle lettere», nella categoria «Lettere nel cassetto», riscrivendo, a mano, un vecchio testo, senza travisarne il significato.

Costanza ha ricreato la lettera che il suo bisnonno Guido aveva mandato dal fronte russo, nel 1941, alla moglie Anna dopo aver saputo della nascita della loro bambina, la nonna di Costanza. La sedicenne prima di scrivere si è informata: «Ho fatto ricerche - racconta -, ho letto poesie, libri, anche quello che il mio bisnonno aveva scritto tornato dalla guerra, per raccontare la sua verità, senza le censure imposte dai vertici militari che obbligavano i soldati a dire alle famiglie che andava tutto bene». Costanza, forse anche grazie al lavoro di immedesimazione che sta facendo con un corso di teatro, è riuscita a comporre la lettera trasmettendo emozioni e sentimenti che hanno colpito la giuria.

Cosa che è riuscita a fare anche Alessia Renica, arrivata in finale, che ha rielaborato la lettera che una zia d’America aveva scritto ai cugini italiani, raccontando del marito partito per la guerra del Vietnam. «È datata gennaio 1975. È stato difficile capire il testo - spiega - perché era in un italiano molto stentato, con tanti errori grammaticali, ma ho cercato soprattutto di capire quel che poteva provare quella zia quando descriveva la sua vita».

Le due studentesse lo scorso 11 dicembre hanno partecipato a Cernusco sul Naviglio alla cerimonia di premiazione, durante la quale degli attori hanno letto le lettere vincitrici ancor prima di annunciare chi le avesse scritte, e nel sentire «Mia diletta Anna» Costanza ha subito capito che si trattava del suo testo. Un modo particolamente emozionante per apprendere dell’esito del concorso. Nei giorni scorsi, con le loro professoresse, sono state ricevute anche dal sindaco di Brescia. «È stata una bellissima esperienza - raccontano -. Del Bono ci ha mostrato il suo studio, ci ha spiegato i quadri, ci ha fatto fare un giro della Loggia. E ci siamo molto emozionate quando ci ha fatto i suoi complimenti».

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