Come guarire dagli indimenticabili

La «cura» efficace da seguire per guarire consiste nel non dimenticare. La riflessione di Augusta Amolini
Se ripensando ad una persona allontanata dal tempo proverete la sensazione di stringere il vostro cuore dentro la mano destra, avrete la certezza di non aver vissuto per nulla - Foto  © www.giornaledibrescia.it
Se ripensando ad una persona allontanata dal tempo proverete la sensazione di stringere il vostro cuore dentro la mano destra, avrete la certezza di non aver vissuto per nulla - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Le parole a volte hanno la prerogativa di arrivare dritte come una fucilata. Prova ne sono queste scritte da Charles Bukowski: «Ci sono persone indimenticabili. E nessuna cura».

Qualcuno leggendole forse sentirà pizzicare emozioni lontane, fissate sopra vecchie fotografie che per un attimo tornano vivide, scortate dalla fastidiosa sensazione di rivalsa, tipica di ogni storia interrotta. I sentimenti troncati pungono, come certi odori che spalancano all’improvviso i ricordi su luoghi e persone sommersi nella memoria.

Essi conservano la loro presenza ingombrante, ancor quando l’ultimo boccone di pensiero masticato sembra ormai essere stato digerito. Non c’è cura per l’assenza, non c’è pannicello che riscaldi, quando riappaiono le fredde ombre di una storia conclusa che non si può mettere via.

Tutti ripongono dentro i bagagli della loro esistenza affetti silenti, i quali rimangono inalterati anche quando le strade si dividono. Non considero soltanto le coppie di sposi o di fidanzati bensì le separazioni fra veri amici, quest’ultime meno comuni ma non per questo meno dolorose.

Ci sono amici indimenticabili, persi di vista poiché hanno scelto di vivere all’estero, alcuni perduti definitivamente a causa di malattie o incidenti, altri dai quali ci siamo allontanati per futili disaccordi. Sembrano sempre i migliori coloro che se ne vanno, l’assenza attenua i loro difetti, ne accentua le qualità e stende le rughe delle incomprensioni.

La perdita affettiva di una amicizia equivale ad un lutto, un vuoto difficile da colmare, dove le motivazioni della cesura indossano contestualmente sia la toga del giudice che i panni dell’imputato. I fraintendimenti, a volte, nutriti dall’orgoglio non lasciano spazio a pacificazioni, per questo nessun buon medico di famiglia può prescrivere una cura efficace contro gli effetti collaterali provocati da questo dannoso alimento.

La vita ci cambia tutti, il lavoro ci porta in ambienti diversi a volte ostili e le difficoltà economiche possono diventare una pietra di inciampo anche nelle relazioni familiari. Ogni giorno, per difendere noi stessi e le nostre convinzioni alziamo cavalli di Frisia e corriamo il rischio di perdere le persone che dovremmo trattenere vicino.

La «cura» efficace da seguire per guarire dagli «indimenticabili», consiste nel non dimenticare. Se ripensando ad una persona allontanata dal tempo proverete la sensazione di stringere il vostro cuore dentro la mano destra, avrete la certezza di non aver vissuto per nulla.

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