Coiffeur a domicilio: contro le norme per evitare il default

Il passaparola corre sui social. La denuncia di chi è in regola, l’intervento di Assoartigiani: «Attività ormai al collasso»
Parrucchiere a domicilio? Le ordinanze anti Covid lo vietano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Parrucchiere a domicilio? Le ordinanze anti Covid lo vietano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Capelli e barba a domicilio. Contattateci e veniamo a casa vostra su appuntamento». È uno dei messaggi che in questa fase di emergenza sanitaria stanno rimbalzando di smartphone in smartphone nel Bresciano. Per una maggioranza della popolazione che sta diligentemente rispettando le misure imposte per arginare la diffusione del Covid-19 continua infatti a resistere un piccolo zoccolo duro che trasgredisce le norme nei modi più disparati, generando forti rischi per se stessi e per le comunità.

L’ultimo fenomeno sociale che si fa strada nel tam-tam dei social e delle chat private è quello della cura del corpo a domicilio. Dalla città e dall’hinterland, ma anche da specifiche zone della provincia, giungono notizie di professionisti del settore che - costretti ad abbassare le saracinesche da alcune settimane - si stanno proponendo per analoghi servizi a domicilio con il passaparola oppure rispondono positivamente ad esplicite richieste di cura del corpo da parte di clienti. Un rischio enorme per tutti i bresciani, che potrebbero diventare ostaggi di veri e propri potenziali corrieri di Covid-19 a domicilio. È bastata una nostra ricerca durata alcuni giorni per riuscire a risalire a soggetti che stanno agendo con questo inedito e pericoloso modus operandi, in barba ad ogni decreto del governo e a qualsiasi ordinanza regionale.

Come a Paitone, dove una parrucchiera locale ha denunciato il diffuso fenomeno di «parrucchieri ed estetiste abusivi, che stanno girando per le case o che ricevono persone presso il proprio domicilio». La professionista si è rivolta al sindaco Alberto Maestri sottolineando che questi soggetti «violano le regole due volte: una volta incassando denaro impropriamente e una seconda rischiando di diffondere il Coronavirus». Ma col trascorrere dei giorni il fenomeno si sta diffondendo al punto che sul caso è intervenuta anche Assoartigiani, mettendo in luce le due facce delle stessa medaglia: «Non sono poche le segnalazioni di aumento di abusivi e, nostro malgrado, anche di operatori che svolgono a domicilio le prestazioni pur non essendo consentite. Noi vogliamo rispettare la legge, vogliamo garantire sicurezza ma se passa quello che si paventa, il dramma del comparto si consumerà di certo».

Insomma, da una parte c’è chi opera illegalmente mettendo in pericolo la salute pubblica, e dall’altra chi rispetta le regole ma rischia il collasso delle proprie attività. Si tratta soltanto di due degli effetti inattesi di un’emergenza che avrà strascichi sociali per lungo tempo.

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