Cognome di entrambi i genitori ai figli: ecco cosa succede ora

Con la sentenza non si potrà da subito aggiungere il cognome materno a quello dei figli, bisognerà aspettare almeno la pubblicazione in Gazzetta
Nuovo nato, tra le prime cose da fare c'è la registrazione in anagrafe - © www.giornaledibrescia.it
Nuovo nato, tra le prime cose da fare c'è la registrazione in anagrafe - © www.giornaledibrescia.it
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Cambia tutto perché non cambi nulla. Almeno per ora. La decisione della Corte Costituzionale di non attribuire più in modo automatico il solo cognome del padre ad un neonato ha creato un certo trambusto soprattutto perché la pronuncia dà già una regola e cioè che «il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell'ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due». Ma bisogna aspettare, almeno, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza e poi che il Parlamento (ancora una volta) legiferi sulle modalità attuative. Un passo in più dunque è stato fatto, ma bisogna ancora attendere perché l’automatismo non sia più automatico.

Le modalità e i numeri

Finora mamma e papà, dopo aver registrato il figlio alla nascita, potevano rivolgersi alla Prefettura per aggiungere il cognome della mamma a quello paterno attribuito in automatico al bimbo. Giustificando, è chiaro, il motivo. Il bimbo quindi aveva un cognome, e quindi un codice fiscale, i quali dopo un po’ di mesi, a domanda accettata, cambiavano. 

Nel 2021, nel Bresciano, sono state presentate 244 richieste di cambio nome o cognome di cui 76 di aggiunta di cognome materno, tra adulti e minori. Nei primi 4 mesi del 2022 sono state 51 le istanze di cui 9 di aggiunta del cognome materno.

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La storia

«Il figlio è di due - dice Lucia, mamma di due bimbi con il doppio cognome - è giusto che prenda entrambi e i rami». La scelta di Lucia e di Miguel è stata soprattutto culturale: in Portogallo, paese d’origine del marito di Lucia, viene messo prima il cognome materno e poi il paterno quindi, alla nascita della prima figlia, chiedono alla Prefettura di togliere il cognome della nonna paterna in favore di quello di Lucia. «Un iter che è durato un anno e mezzo perché all’epoca la proceduta era molto più complessa di ora, con due invii obbligati al ministero dell’Interno - ci spiega Lucia -. Con il secondo figlio la procedura è durata sei mesi perché nel frattempo era stato eliminato il passaggio al Viminale».

Per chi si chiede come si gestiranno le somme di cognomi dopo diverse generazioni basta guardare all’estero: «In Portogallo - spiega Lucia - i genitori, alla registrazione, dichiarano come si chiamerà il bimbo, cognomi compresi». Se ne mette prima uno materno e poi uno paterno, ma nulla vieta l’accumolo. Ma è una scelta. E proprio qui dovrà intervenire il Parlamento, per dare una regola per questo nuovo corso che i funzionari dell’anagrafe dovranno far rispettare.

«Oggi ci sono tante famiglie, tanti casi - dice Lucia - non ha più senso mantenere le regole così schematiche».

I commenti

La decisione della Corte Costituzionale di non attribuire più in modo automatico il cognome del padre «non è una rivoluzione ma è una bella notizia» dice in un'intervista a La Stampa Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari Regionali.  Il superamento dell'obbligo del cognome paterno «non comporterà nessuno sconquasso. In molti paesi del mondo vengono da tempo adottate soluzioni diversificate sul cognome dei figli e trovo civile che i genitori possano accordarsi sul fatto di trasmettere il cognome del padre o quello della madre, o entrambi». Dopodiché «il legislatore avrebbe dovuto preoccuparsi dei casi di non accordo. Purtroppo non è andata così». 

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