Cnsas, il soccorso in grotta (anti-Covid) parla bresciano

Cambio al vertice lombardo: saluta Frassine, arriva Camerini. Nel bilancio il protocollo anti-Covid per il soccorso speleologico
  • Soccorso alpino in grotta, un altro bresciano alla guida della Lombardia
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  • Soccorso alpino in grotta, un altro bresciano alla guida della Lombardia
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Se il soccorso speleologico del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) può disporre di un articolato protocollo di misure anti-Covid nei casi di interventi in grotta, lo deve alla IX Delegazione, quella Lombarda, che negli ultimi anni è stata ed è ancora a guida bresciana: dal 2019 al 2021 c’era al timone Giordano Frassine, delegato uscente, mentre per i prossimi tre anni sarà in carica Corrado Camerini, che era già stato ai vertici della delegazione lombarda dal 1995 al 2003 e che ha rivestito anche altri importanti incarichi nel Cnsas.

L’impegno

Le linee guida anti-Covid sono frutto dell’esperienza vissuta dalla nostra regione nei primi terribili mesi della pandemia e nascono dalla lungimiranza di chi ha pensato al dopo, al momento delle riaperture dopo il lockdown, interrogandosi su come i professionisti del soccorso che prestano la loro opera in modo del tutto volontario, potessero intervenire in sicurezza. «Ci siamo resi conto che l’emergenza vissuta dalla nostra Regione nei primi mesi del 2020 non era assolutamente percepita a livello nazionale - spiega Frassine -. Quindi abbiamo lavorato alla stesura del Protocollo con la collaborazione della Scuola medica nazionale e della delegazione veneta».

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In azione

E di fatti, il primo giorno di apertura, la IX Delegazione si è dovuta muovere per soccorrere tre speleologi rimasti all’interno dell’Abisso dei giganti nel Comasco. «È stato un bel banco di prova - continua l’ormai ex delegato, ma che resta operativo all’interno del Cnsas -. Erano raccolti lì 35 speleologi e 7 tecnici alpini e in 36 ore siamo riusciti a portar fuori tutti, e nessuno si è contagiato. I tecnici speleo sono stati molto responsabili e sono molto orgoglioso della loro risposta, che non era per nulla scontata in quel periodo».

Gli anni ai vertici della IX Delegazione, prima come vice e poi come responsabile, per l’architetto bresciano non sono stati certo facili: «Dal 2016 al 2019 ci sono stati gli interventi di soccorso per la valanga di Rigopiano, per i terremoti di Amatrice e di Castelluccio di Norcia, oltre che per le ricerche di Iuschra a Serle. Il 2019 c’è stato un cambio di assetti con il nuovo statuto del Cnsas e ho cercato di dare continuità alla rete di collaborazioni avviate a Serle, sviluppando rapporti e attività con la parte "alpina" del Soccorso e con le altre delegazioni. Nel 2020 è arrivato il coronavirus e abbiamo elaborato il Protocollo, nel 2021 abbiamo continuato a sviluppare le nostre attività con operazioni di ricerca persona anche fuori dalla nostra regione». Anni decisamente impegnativi, durante i quali «la delegazione è cresciuta. Ora investiamo sul futuro con la nomina di un giovane, il 25enne Gregorio Mondini come vicedelegato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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