Cinghiale, dalla Regione la mappa delle zone off limits

Il territorio lombardo suddiviso in zone ritenute idonee e non idonee alla presenza del cinghiale. Così il Bresciano
Cinghiali, ecco la nuova mappa regionale - © www.giornaledibrescia.it
Cinghiali, ecco la nuova mappa regionale - © www.giornaledibrescia.it
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Agricoltura, cinghiali e convivenza difficile. Una questione che da tempo - tra novità normative, sentenze amministrative e regolamenti attesi - va tenendo banco. Un nuovo capitolo si aggiunge oggi con l'approvazione da parte della Giunta regionale lombarda, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, il bresciano Fabio Rolfi, la nuova suddivisione del territorio agro-silvo-pastorale regionale in aree idonee e aree non idonee alla presenza del cinghiale.

«Un documento molto atteso dal mondo agricolo - ha detto Rolfi - e dal mondo venatorio. Le aree idonee e quelle non idonee alla presenza della specie sono state individuate in sinergia con le associazioni del territorio e tenendo in considerazione alcuni fattori come la consistenza e la frequenza dei danni arrecati alle colture agricole e ai pascoli, la presenza di coltivazioni di particolare pregio, la presenza di habitat e di specie animali e vegetali di importanza per la biodiversità e le modalità pregresse di gestione della specie».

La delibera prevede, fatto salvo il divieto di caccia laddove già previsto dalle norme vigenti, che la gestione del cinghiale avvenga nelle aree idonee mediante prelievo venatorio e controllo e, nelle aree non idonee, mediante controllo e prelievo venatorio di selezione.

Per quel che riguarda il Bresciano, tre le aree contemplate: idonea alla presenza dei cinghiali sarà quella denominata F e corrispondente alla fascia prealpina, mentre tra le non idonee ricadono Brescia Pianura (L) e Valcamonica e Valsabbia (Q).

«La presenza massiccia dei cinghiali - ha continuato - sta creando danni consistenti, alle coltivazioni così come per la sicurezza delle persone. Per questo voglio creare una alleanza proficua tra mondo agricolo e mondo venatorio».

La Regione Lombardia ha redatto la proposta di suddivisione del territorio regionale in aree idonee e non idonee alla presenza del cinghiale, nonché di individuazione dei confini delle unità di gestione della specie, attraverso un confronto con Province, Comunità montane, associazioni agricole, venatorie e ambientaliste regionali.

Ecco l'elenco delle aree idonee alla presenza della specie:

•             Unità A Insubria Varese

•             Unità B Insubria Como/Lago

•             Unità C Insubria Como/Triangolo

•             Unità D Pavia Oltrepo

•             Unità E Lecco/Bergamo

•             Unità F Brescia;

Aree non idonee alla presenza della specie:

•             Unità G Pavia

•             Unità H Citta' Metropolitana

•             Unità I Padana

•             Unità L Brescia Pianura

•             Unità M Brianza

•             Unità N Bergamo Pianura

•             Unità O Insubria

•             Unità P Orobie Bergamasche

•             Unità Q Valle Camonica e Valle Sabbia

•             Unità R Sondrio;

«Nelle prossime settimane - ha concluso Rolfi - saranno definite le modalità di gestione del cinghiale nonchè le modalità di monitoraggio dei risultati conseguiti». 

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