Chiude la chiesa di S. Gaetano: frati via dal 3 agosto

L’ordine dei francescani minori sta riorganizzando le presenze al Nord. Per la mensa dei poveri si cercano soluzioni con le parrocchie
AA

San Francesco ammoniva i suoi frati a «non appropriarsi di nulla, né casa, né luogo, né alcuna altra cosa».

E anche se fra Paolo, fra Luigi e fra Michele conoscono molto bene la Regola, avendola fatta diventare la loro scelta di vita, andarsene da Brescia è tutt’altro che facile.

Il 3 agosto lasceranno la chiesa di San Gaetano e il loro convento: i frati minori stanno riorganizzando la presenza nel nord Italia; la mancanza di vocazioni e la progressiva diminuzione delle forze sufficienti a mantenere le varie strutture impone scelte radicali. Fino a chiudere luoghi da decenni punto di riferimento, non solo per i fedeli ma anche, come per San Gaetano, per quei bisognosi che ogni giorno trovano il necessario per continuare a sperare.

Per rendersi conto di quanto forte sia il legame instaurato nel tempo, basta andare in chiesa. «Ringraziamo tutti voi - hanno scritto i frati nella loro lettera di saluto - per la squisita e preziosa testimonianza di fede; ci affidiamo alle vostre preghiere e noi, statene certi, ovunque l’obbedienza ci destinerà, continueremo a portarvi nel nostro cuore».

Sul futuro della chiesa e del convento non ci sono notizie certe, ci sono buone probabilità che possano essere riaperti, ma ovviamente i tempi non saranno brevi. Anche perché il percorso di riorganizzazione che i frati minori hanno stanno mettendo in campo non è certo semplice: già da alcuni anni stanno tentando l’unificazione in un’unica Provincia del nord Italia delle sei attualmente operative, che corrispondono alle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Friuli ed Emilia Romagna.

Per tale motivo, privilegiando tra i possibili criteri di accorpamento delle presenze le fraternità dell’ospedale Civile e di Rezzato, si è deciso di intervenire su San Gaetano: i frati saranno comunque presenti al liceo Luzzago, impegno che ricoprono dal 1954.

Per la mensa dei poveri si sta cercando, per la distribuzione giornaliera, un luogo di collaborazione con le parrocchie limitrofe (San Gaetano è nei «confini» di Sant’Afra), i frati sono anche impegnati ad indirizzare le famiglie più in difficoltà verso realtà che già operano in città. Per molti sarà un passaggio non poco traumatico.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia