«Ch’él chì chèl lé», tutto il fascino della storia di Brescia

Il format ideato da Roberto Capo e Enrico Fappani è arrivato a circa 2,7 milioni di visualizzazioni. Avviata una collaborazione con la Loggia
Ch'él chì chèl lé - L'abbadia della Badia
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Quasi 2,7 milioni di visualizzazioni tra Facebook e You tube per un format diventato ormai un cult tra i bresciani e non, che ne approfittano per conoscere la storia locale, luoghi e monumenti oltre che per ammirare alcuni degli scorci più affascinanti della città.

Stiamo parlando di «Ch’él chì chèl lé», serie web ideata e curata da Roberto Capo ed Enrico Fappani che in poco più di due anni - la prima puntata intitolata «Rovetta, la piazza inesistente» è dell’8 giugno 2017 - hanno pubblicato 58 corti e raccontato storia, teatro, architettura e cultura popolare bresciana, passando dall’incanto di Santa Giulia alle gesta degli eroi del Rinascimento, fino alle vicende plurisecolari di benefattori, briganti, cavalieri ed eremiti.

Dal successo è nata una collaborazione con il Comune di Brescia: «Abbiamo chiesto agli autori andare oltre le mura del centro storico per raccontare luoghi e personaggi originali e particolari».

Sono nate così nuove puntate specali: una, la numero 59 della serie, sull'Abbazia della Badia, sede di una delle pochissime ville Romane fuori dal centro storico, ora è online.

«Il valore aggiunto - secondo il sindaco Emilio Del Bono - è il lavoro scientifico che c’è dietro. La capacità cioè di divulgare in pochi minuti, con il sorriso, nozioni storiche e architettoniche».

 

 

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