Centro islamico di via Bonardi, il Tar boccia il no del Comune

Il blocco al permesso di costruire avanzato dall’Associazione culturale Al Noor è «pretestuoso e carente di motivazione»
Il centro culturale islamico di via Bonardi - © www.giornaledibrescia.it
Il centro culturale islamico di via Bonardi - © www.giornaledibrescia.it
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Il «no» della Loggia al permesso di costruire avanzato dall’Associazione culturale Al Noor Brescia è «pretestuoso e carente di motivazione». I giudici del Tar di Brescia definiscono così il provvedimento - ora sospeso - emesso a gennaio 2019 dal responsabile del settore Sportello unico dell’edilizia con il quale veniva rigettata la domanda di costruire presentata a gennaio 2018 dall’associazione pakistana Al Noor che ha sede in via Fratelli Bonardi.

Nelle intenzioni dell’associazione - già al centro negli anni passati di una battaglia giudiziaria con la Giunta Paroli sul fatto che la loro «casa» fosse o meno un luogo di culto -, c’era il trasferimento del centro culturale in una nuova sede sempre nella stessa via Bonardi ma ad un civico diverso. Progetto però stoppato a gennaio scorso dal «no» della Loggia. Non è così però per via Zima che ritiene che il Comune debba effettuare una attenta e motivata rivalutazione della domanda presentata.

«Considerato che, in disparte inammissibili presunzioni (fondate su accertamenti effettuati presso l’attuale sede della ricorrente) in ordine alla diversa attività (rispetto a quella dichiarata) che l’Amministrazione ritiene verrà svolta negli immobili di cui si discute, il provvedimento gravato - si legge nell’ordinanza - appare deficitario sotto il profilo motivazionale e comunque pretestuoso». Aspetti igienico sanitari e i posti auto previsti in progetto i nodi principali.

«Considerato, altresì, che i posti auto previsti in progetto - come riconosciuto dalla stessa Amministrazione - risultano in linea con quanto richiesto dall’art. 28 delle NTA e che le considerazioni svolte nel parere del Settore Mobilità sono fondate su uno studio, peraltro straniero, riferito a luoghi di culto, laddove la ricorrente ha dichiarato che l’immobile sarà utilizzato quale nuova sede dell’Associazione, né l’Amministrazione comunale - come già premesso - può presumere un uso diverso in mancanza di elementi concreti in tal senso».

 

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