Caso Valferro e traffico di rifiuti, il pm chiede l'assoluzione degli imputati

Per il magistrato non è emersa prova dell'accusa per la quale l'azienda di Prevalle è stata sotto sequestro per otto mesi
La Valferro di Prevalle (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Otto anni dopo l’apertura dell’indagine a loro carico per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti pericolosi coordinata all’epoca dal procuratore aggiunto Sandro Raimondi, il sostituto procuratore Teodoro Catananti ha chiesto l’assoluzione dei sette imputati finiti a processo nell’ambito dell’operazione Valferro. 

Secondo gli inquirenti, che chiesero ed ottennero il sequestro dell’azienda di Prevalle durato otto mesi, all’interno della Valferro il materiale ferroso veniva mescolato a sandwich con rifiuti pericolosi. 

Per il pm d’udienza però il processo non ha fornito la prova della presenza di rifiuti nel prodotto lavorato. Di qui la sua richiesta d’assoluzione per Giancarlo, Stefano e Daniel Sanca, per Claudio, Davide e Mauro Andreassi e per il classificatore Rudi Tonni, oltre che delle due aziende: la Valferro e la Vf Trasporti.

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