Casa Donegani resta occupata, ma «niente è stato buttato»

Gli attivisti assicurano che nell'occupazione della villetta non è stato gettato nulla. L'8 aprile l'asta per l'appartamento di Guglielmo Gatti
AA

«Niente è stato buttato», neppure i pacchi di pasta scaduti da dieci anni, di quel che c'era nella casa dei coniugi Donegani, uccisi dal nipote Guglielmo Gatti. 

Da una settimana quello che fu il loro appartamento è occupato da una famiglia ghanese, sostenuta da Diritti per tutti e Magazzino 47. Che oggi, nel mezzo dei lavori di una trentina di volontari per sistemare l'appartamento lasciato a se stesso per anni, garantiscono di aver consegnato tutto ai familiari di Luisa De Leo

La casa è stata svuotata - viene garantito dagli attivisti - sotto la supervisione degli agenti della Digos e seguendo le richieste dei familiari di Luisa De Leo, che hanno deciso di regalare qualche mobile alla famiglia ghanese. 

Intanto il 23 febbraio in prefettura ci sarà una nuova riunione del tavolo sugli sfratti. E l'8 aprile andrà all'asta l'appartamento al primo piano che fu di Gatti. Le tre precedenti sono andate deserte; si parte da 70 mila euro

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia