Caro energia, alla Rsa Villa Fiori di Nave le rette aumentano di 60 euro al mese

Dopo sette anni di rette «congelate» dal primo di gennaio la Rsa Villa Fiori di Nave ha deciso di ricorrere a un aumento di 2 euro al giorno. Una decisione presa «con rammarico e nell’impossibilità di effettuare altre scelte - spiega il consiglio di amministrazione presieduto da Marco Archetti - alla luce sia dell’aumento spropositato del costo dell’energia elettrica e del gas, sia degli aumenti contrattuali dei dipendenti della fondazione».
Costi che la fondazione si trova a coprire normalmente con le rette e con i contributi della Regione e dello Stato «a cui a questo punto siamo costretti ad appellarci per chiedere che alle Rsa venga dato un aiuto in più per andare avanti» è il grido d’appello della direttrice di Villa Fiori Laura Corbellini. Nel concreto per Nave si sta parlando di un aumento della singola retta di 60 euro al mese esteso a tutti: sono infatti compresi gli ospiti della Rsa, quelli dei mini alloggi e del centro diurno integrato.
I parenti sono stati avvertiti con una lettera inviata il 2 gennaio. «In sede di stesura del bilancio di previsione abbiamo calcolato il prezzo del gas e dell’elettricità per il 2023 sulla base dei prezzi dell’ultimo trimestre del 2022 - continua Archetti -. Avremo un aumento da 170mila euro a 390mila sull’intero anno, cui vanno aggiunti 160mila euro per quanto riguarda gli arretrati contrattuali dei dipendenti».
Una situazione «che diventa sempre più insostenibile - osservano il presidente e la direttrice -: secondo i calcoli avremmo dovuto aumentare la retta di sette, otto euro al giorno per far quadrare i conti, ma ovviamente ci è sembrata una follia». Secondo quanto raccontano Archetti e Corbellini sono anni che il cda sta riorganizzando i servizi anche in un’ottica di risparmio, «ma non ci si può spingere oltre più di tanto: alla fine chi ne paga le conseguenze sono gli ospiti».
Strategie
Tra gli accorgimenti che vengono adottati anche da quando il costo dell’energia ha iniziato a lievitare c’è, per esempio, l’utilizzo della lavanderia interna 5 giorni e non più 6. Inoltre è stata introdotta la figura del referente di turno affinché controlli l’accensione delle luci, la chiusura delle porte e via dicendo. «Per quest’anno ancora possiamo cavarcela - annuncia Archetti -, ma dal prossimo, se andiamo avanti così, chi lo sa? Occorre più vicinanza da parte delle istituzioni, altrimenti non sarà solo la Rsa di Nave ad andare incontro a difficoltà che potrebbero anche diventare insormontabili».
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