Canone Rai, un bresciano su tre non lo paga

Brescia versa 38 milioni l'anno a viale Mazzini. Il Comune più virtuoso è Paisco Loveno, maglia nera a Moniga
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Sono meno del 70% i bresciani che - secondo i dati Rai aggiornati all'ultimo periodo disponibile, ossia a fine 2011 - versano regolarmente il canone Rai. Per l'esattezza il 66,88%, con numerose sfaccettature - verso l'alto e verso il basso - nelle diverse zone della nostra Provincia.

Cifre che mostrano un aumento degli inadempienti rispetto a quanto dichiarato da mamma Rai per il 2009 - a sua volta oggetto di un servizio del nostro quotidiano - quando gli utenti in regola con il pagamento erano il 73,5%.

Variegata, come detto, la situazione in Provincia. Il Comune più ligio è senz'ombra di dubbio Paisco Loveno, ove non si censiscono abbonati morosi. Scarsa la percentuale - lo 0,62%, calcolata sul totale degli iscritti a ruolo - di non paganti a Paspardo, come pure a Barghe, che rileva l'1,07% di inadempienti. Un poco superiore la quota a Saviore dell'Adamello e Capovalle, con percentuali di saldi non pervenuti all'emittente pubblica pari rispettivamente all'1,64 e all'1,74%.

Tra i paesi che registrano il record di «ritardatari», in prima fila la Valtenesi, probabilmente anche per l'elevato numero di abitazioni di proprietà di cittadini stranieri che trascorrono qui solo qualche settimana ogni anno.

Moniga e Manerba si piazzano in testa con il 7,79% e il 7,60% di morosi; ai Comuni in riva alle acque del Benaco segue a ruota la Bassa, per l'esattezza Longhena, in cui dei 168 iscritti a ruolo ben il 7,14% latita nella corresponsione del canone. Arriva poi Castelcovati, con il 7%, per concludere con Collio, da cui emerge un 6,91% di morosi. Il capoluogo si piazza, in un'ideale classifica di malpagatori, al 174° posto, che equivale a 2.954 morosi, il 5,07%.

Passando al numero di abbonati, rapportato al numero di nuclei famigliari presenti in ciascun Comune, la zona maggiormente «televisiva» sembra essere la Bassa, con Verolanuova a fare da apripista: l'80,68% delle famiglie è titolare di un abbonamento.
Dato rilevante, ma comunque inferiore se paragonato ai numeri del 2009, quando Verolanuova batteva sì il record di abbonati, ma con una percentuale di quasi 10 punti superiore, vale a dire l'87,71%. Seguono di misura Manerbio, con l'80,65%, e Pontevico, con il 79,22%.

Quarto posto sempre alla Bassa, per la precisione a Verolavecchia, in cui le famiglie abbonate sono il 77,95% del totale, fino a chiudere con Monte Isola, in cui delle 735 famiglie presenti, 571 - cioè il 77,69% - risultano intestatarie di un abbonamento Rai.
Le meno interessate ai programmi della tv pubblica sembrano essere invece le Valli, Valcamonica in primis. A Lozio, soltanto il 32,65% dei 245 nuclei famigliari possiede un televisore, stando ai dati. Situazione migliore, ma comunque inferiore alle cifre che emergono dalla media provinciale, a Paisco Loveno, che segnala il 42,31% di iscritti. Fa capolino poi la Valtrompia, con il dato - curiosamente equivalente - di Irma e Collio: nei due paesi sono il 43,42% le famiglie abbonate. La chiusa della lista porta nuovamente in Valle Camonica, a Prestine, con il suo 44,06 di abbonati. La città, dal canto suo, si pone grosso modo nel mezzo della classifica, con il 62,13% di abbonati.

Guardando nel complesso all'intera Provincia, delle quasi 530mila famiglie residenti circa 336mila pagano regolarmente il canone. Il che significa, tradotto in vil pecunia, che da Leonessa e dintorni arriveranno quest'anno nelle casse Rai più di 38 milioni di euro.

Raffaella Mora

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