Campi bio sotto l'inceneritore: qui la prima birra green bresciana

Tre anni fa Stefano Catena ha convertito al biologico 11 ettari dell’azienda «Corte due luoghi». Qui si coltiva lavanda, farro e orzo
  • Colture bio sotto il termovalorizzatore
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Un angolo di campi biologici a Brescia. Di più: vista termovalorizzatore. Che ci siano allevamenti e campi coltivati nel territorio cittadino non è certo una novità, ma che si faccia biologico in via Malta, all’ombra di quel gigante blu che brucia rifiuti e li trasforma in calore che entra nelle case, è decisamente curioso. Ed è un’esperienza nuova.

Cosa si coltiva

Le particolarità di «Corte due luoghi», però, non finiscono qui: stanno anche in ciò che qui si coltiva e produce. Negli 11 ettari dell’azienda agricola si fa crescere lavanda, con la quale si realizzano prodotti cosmetici, farro e orzo, con quest’ultimo poi si fa il malto per produrre una birra. La prima birra biologica con prodotti bresciani, la «Dulöc». Tutto comincia quando il titolare Stefano Catena, perito agrario che per un po’ di tempo si è dedicato ad altro, torna all’agricoltura, nell’azienda di famiglia: «Tre anni fa ho scelto di fare il salto al biologico - racconta - ed essendo piccoli mi sono detto che l’unica strada era quella di dedicarsi a qualcosa di nicchia: un ettaro quindi è coltivato a lavanda, il resto a farro, orzo, medica e altre colture necessarie nella rotazione».

Biologico

L’azienda è certificata biologica e, prima di convertirla, sono state anche fatte analisi ad hoc per escludere la presenza di inquinanti nel terreno: «L’ho presa come una sfida - continua Catena - ho fatto le pratiche per le certificazioni e ho controllato tutto. Molti agricoltori vicini sorridono della nostra esperienza - aggiunge -, ma io credo che sia il futuro. Farlo capire a chi lavora nel settore non è facile, ma io ci credo. E il cliente è sensibile al tema».

I prodotti

La linea cosmetica a base di lavanda, con il marchio «Corte due luoghi», è biologica e tutta bresciana e comprende sapone, bagnodoccia, shampoo senza tensioattivi, profumatore d’ambiente, olio essenziale e idrolato.

«I primi due anni sono stati duri perché crescevano molte erbacce ed andavano estirpate pressoché a mano, tra i filari, ma ora credo, e spero, che siamo arrivati ad un equilibrio».

La birra è un prodotto un po’ più recente che quest’anno fa il suo vero debutto: l’anno scorso sono state fatte le prime prove che sono piaciute al gruppo ristretto scelto per provare la novità e quindi si è passati alla produzione.Dai numeri contenuti per ora, ma gradita a chi l’ha provata: «Gli ingredienti sono acqua, il nostro malto, una piccola parte di luppolo bio e lievito - spiega Catena -: ne è nata una Golden Ale molto beverina, semplice, ma non banale, che si abbina a molti cibi. È fresca e dissetante, leggermente amara».

La «Dulöc» viene prodotta dal Birrificio artigianale di Brescia che è a due passi dall’azienda agricola, in via della Ziziola. Per ora si può acquistare lì e in un paio di ristoranti o negozi specializzati, ma il cammino è appena iniziato.

Il futuro

«Mi piacerebbe affermarmi nel settore della birra bio e ampliare la produzione - racconta l'agricoltore - con una rossa e una scura. Lo stesso vale anche per la produzione di lavanda. Per quanto riguarda il farro vorrei realizzare farine, prodotti da forno e il classico cereale da cuocere. L’obiettivo è dimostrare che, seppur piccoli e poco importanti, questo è un punto di partenza, che coltivare biologico non è così assurdo e poco conveniente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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