Camminare e pedalare sulla strada del riscatto

Dal 3 al 7 agosto 12 minorenni provenienti da quattro province cammineranno per 100 chilometri
Camminata (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Ogni errore cela in sé anche la possibilità di riscatto. Le norme in materia di diritto penale minorile partono proprio da questo presupposto e non stupisce perciò che lo strumento della messa alla prova, che sospende il processo e in caso di esito positivo estingue il reato, «è utilizzato nella maggior parte dei procedimenti che afferiscono al Tribunale per i minorenni di Brescia», come conferma il procuratore della Repubblica Giuliana Tondina. E nel territorio provinciale, grazie alla cooperazione tra la cooperativa sociale Area, il Laboratorio di psicologia dell’università Cattolica e l’Ufficio servizio sociale minorenni (Ussm), è nato un percorso che si integra con la misura e si pone come strumento di riabilitazione sociale e integrazione del reo.

«A piedi e in Bici. Percorsi educativi» è il progetto giunto alla terza edizione «e che tramite attività quali il trekking e da quest’anno anche l’esperienza in bicicletta vuole fornire ai ragazzi uno strumento che permetta loro di reimmaginare la vita» come sottolineato con forza dal direttore generale di Area Nicola Maccioni. Il cuore dell’iniziativa sta proprio nel concetto di viaggio, un viaggio condiviso con altre persone e non privo di difficoltà, una strada alla scoperta di sé stessi, della propria personalità inserita in un contesto sociale. Il programma.

Dal 3 al 7 agosto 12 minorenni provenienti da quattro province e accusati di reati di vario tipo (spaccio e detenzione di stupefacenti o reati contro il patrimonio) cammineranno per 100 chilometri, accompagnati da educatori, psicologi e da una guida alpina, sulle sponde del lago di Garda «provando direttamente sulla loro pelle ciò che significa faticare per ottenere un risultato» afferma la responsabile del settore Inclusione di Area Silvia Butturini. Un percorso di crescita che si inserisce formalmente all’interno della messa alla prova e che, come dimostrato dalle esperienze degli anni scorsi, «mostra dei miglioramenti nei ragazzi sotto vari aspetti - sottolinea il direttore del Laboratorio di psicologia della Cattolica Giancarlo Tamanza -. Abbiamo notato una crescita dell’autostima che va di pari passo con un aumento del rispetto verso gli altri e del senso di solidarietà». 

Dati alla mano, «perché ogni percorso è valutato» conferma Maccioni, la Trekking therapy è assurta a modalità di attività terapeutica validata clinicamente. Vigono solamente tre regole: avere rispetto per gli altri, non portare con sé sostanze stupefacenti o alcol e limitare l’uso del cellulare ai soli momenti di pausa. Una triade che varrà anche per la novità di quest’anno, il percorso in bicicletta. Sempre accompagnati da un team di esperti, sette minorenni percorreranno dal 25 al 28 agosto 151 chilometri lungo le strade della Val Sabbia. «Questi viaggi sono una metafora del cammino che si deve compiere, spesso con fatica, per raggiungere degli obiettivi - evidenzia Gabriella Vincenzi dell’Ussm -, godendo al contempo di un piacere estetico dato dalla natura che molti ragazzi non hanno mai sperimentato prima».

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