Calzature Busi a Botticino chiude e appende le scarpe al chiodo

Addio a un negozio storico avviato una sessantina di anni fa dal signor Pierino Busi, per tutti Pilo
Monica Busi in negozio con la foto del padre - © www.giornaledibrescia.it
Monica Busi in negozio con la foto del padre - © www.giornaledibrescia.it
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Ora comincerà una nuova quotidianità, durante la quale gli anni trascorsi tra scarpe, scatole e scaffali saranno un denso libro di ricordi da sfogliare. Di famiglia, oltre che di un territorio. Perché la storia che in via Tito Speri 51 a Botticino Sera si è chiusa insieme al 2023, appartiene alla signora Monica e ai suoi cari, ma un po’ anche ai botticinesi. Ed è quella di Calzature Busi, negozio di scarpe e, negli ultimi anni, pure di abbigliamento, la cui serranda si è abbassata definitivamente. Ad avviarlo, una sessantina di anni fa, era stato il signor Pierino Busi, per tutti Pilo: partito come calzolaio, poi aveva affiancato la vendita. Con lui la moglie Elda, e in seguito la figlia Monica.

«Sono nata e cresciuta qui dentro - ricorda la signora Monica, accarezzando con lo sguardo scaffali e pareti - ho iniziato ad aiutare i miei genitori da bambina, mi ha sempre mossa la passione. Ricordo che papà portava a casa il lavoro, ceste piene di riparazioni. La mamma stava in negozio e quando arrivava un cliente per ritirare le proprie scarpe, comunicava con papà mediante un walkie talkie. Poi io, a piedi, andavo a recuperare il tutto. Quando ho cominciato, a Botticino, tre erano i negozi di scarpe, poi siamo rimasti gli unici. Dopo che, dieci anni fa, il papà è mancato, ho portato avanti tutto da sola. Ora, dopo tanta strada, 3-4 traslochi, e un lavoro cambiato tantissimo negli anni, chiudo: la stanchezza si fa sentire».

La scelta è maturata improvvisa, il 27 ottobre, il 7 novembre è cominciata la svendita: «Sono passate tantissime persone, molte per gli acquisti, ma tante a salutare. Mi mancherà tutto questo che mi ha dato tanto: non è solo vendita, è relazioni, è la persona che passa e si ferma a scambiare due parole. Ringrazio chi, negli anni, ha avuto fiducia in me; fornitori e rappresentanti per competenza, professionalità e amicizia; la Contrada Basa e le Botteghe di Botticino per il cammino fatto insieme. E grazie alla mia famiglia, a mio marito Vittorio, ai miei figli Federico e Claudia, a mia mamma Elda e a mia sorella Paola, alla zia Angela e ai cugini, a me stessa, che tanto ho dato, e al mio papà che spero possa essere fiero di me».

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