Calvario telefonico per avere il Cud via posta
«Il mancato invio dei Cud cartacei da parte dell’Inps e la sostituzione con l’invio telematico ha danneggiato i cittadini perché si sono visti privare ancora una volta di un diritto.
Se i disagi sono stati ridotti al minimo è solo perché le sedi sindacali si sono fatte carico della situazione e hanno stampato gratuitamente i Cud ai tantissimi pensionati che lo hanno richiesto. Abbiamo fatto precise richieste all’Inps per superare questo disagio e per ripristinare il diritto dei pensionati».
È la voce dei rappresentanti sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil che, anche nel Bresciano, hanno stampato buona parte dei modelli ai circa 350mila pensionati bresciani ai quali non sono più stati recapitati a casa dall’Inps.
Infatti, malgrado nei giorni scorsi - come dichiarato dai vertici dell’Inps - siano state semplificate le istruzioni per scaricare il modello online, sono moltissime le persone che non hanno l’opportunità di accedere al servizio. Rendere disponibile la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati in modalità telematica e, solo su richiesta, per posta come in passato, ha creato molte perplessità. Che sono destinate ad avere uno strascico anche giudiziario. Infatti, il Codacons presenterà un esposto alla procura di Roma per la vicenda dei Cud che non vengono più spediti al domicilio degli anziani, ipotizzando il reato di interruzione di un ufficio o di un servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità e quello omissione di atti d’ufficio.
Nell’esposto si evidenzia l’«assoluta mancata informazione nei confronti dei contribuenti circa il cambiamento posto in essere e le modalità di accesso al modello Cud con il passaggio dall’invio del cartaceo all’invio telematico» e «l’odissea legata alla macchinosità del procedimento di accesso al documento telematico, procedimento non proprio opportuno per i pensionati più anziani evidentemente non abituati ad interfacciarsi con il web».
«Ricordiamo - si legge in una nota - che dai 75 anni in su solo il 3,3% degli anziani ha usato internet e solo il 3,8% ha usato un personal computer (dati Istat). Persino la procedura al telefono è particolarmente macchinosa. Al numero 800 43 43 20 c’è una procedura automatica, dove una volta su due non capiscono i dati forniti, costringendo il pensionato a ricominciare daccapo, richiamando. Alcuni pensionati dopo 10 tentativi hanno dovuto rinunciare, rassegnati».
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