Caldo, condizionatori e bollette: l’aria fresca ci costerà (almeno) 100 euro al mese
La ricerca di un luogo fresco è ahinoi vana, le stazioni meteo ci dicono che per trovare una brezza (tiepida, sia chiaro) dobbiamo salire ad almeno duemila metri, non certo cosa da tutti. La nostra speranza sono solo i condizionatori, una soluzione che presenta però problemi sia ambientali (e non c’è certo bisogno di aggiungerne altri) sia per il nostro portafoglio, rendendo roventi anche le nostre bollette.
Acquisti
I dati parlano molto chiaro. Il primo, le vendite dei condizionatori quest’anno (rispetto ai precedenti) sono salite di ben il 40%, e per chi vuole installarli in questo periodo (sempre che si trovi qualcuno) i costi sono letteralmente schizzati alle stelle. Per avere in casa un monosplit (con macchina esterna) si arriva a spendere anche più di duemmila euro, per rinfrescare tutto l’appartamento con tre split e due macchine esterne il conto lievita fino a cinquemila euro. Il prossimo anno converrà attrezzarsi per tempo, anche perché un monosplit nella grande distribuzione costa tra i 500 e i 600 euro.
E arriviamo alla questione bolletta, le stime delle associazioni di consumatori parlano chiaro: per combattere il caldo estivo ogni famiglia dovrà mettere a budget fino a 216 euro, vale a dire l’81% in più rispetto allo scorso anno. Ovvero quasi il doppio.
I calcoli
Ma come si arriva a questa cifra? Facciamo un passo indietro, nel 2019, per esempio, il consumo è stato pari a 47,31 euro al mese, pari al 34% della spesa energetica complessiva media a famiglia (1.639,72 euro l’anno di media per i consumi energetici dell’abitazione). Per quanto riguarda i condizionatori, basandoci sul costo medio dell’energia elettrica, e ipotizzando un utilizzo per 12 ore al giorno, la bolletta crescerà per almeno 100 euro al mese. Una cifra considerevole, che si somma ai molti rincari che già stiamo affrontando in questo difficile periodo. Il classico ventilatore consuma certo molto meno, ma anche la resa del refrigerio non è certo paragonabile.
Un’alternativa accettabile arriva dai condizionatori portatili, che costano (per un buon modello) dai 300 euro in su, ovviamente senza costi aggiunti di installazione. Ipotizzando anche in questo caso un utilizzo per 12 ore al giorno, il costo mensile in bolletta è stimato poco sopra gli 80 euro. Come si vede non siamo molto distanti dai condizionatori a parete, del resto anche la resa è molto simile.
Consigli
Vediamo dei consigli per trovare una giusta mediazione tra la nostra voglia di fresco e la tutela del nostro portafoglio, per evitare che a collassare sia lui. Primo consiglio: evitare temperature polari, questo vale anche per le nostre automobili, troppo spesso trasformate in igloo mobili. Le indicazioni degli esperti, su questo fronte sono molto chiare: meglio impostare la temperatura a circa 6-8 gradi in meno rispetto all’esterno e, se l’apparecchio ne è dotato, possiamo usare la funzione di deumidificazione anziché quella di raffrescamento; questo renderà l’aria più salubre e alleggerirà la bolletta fino al 13%. Un primo passo molto importante quindi.
Secondo, massima attenzione alla pulizia dell’impianto. La manutenzione dell’impianto, soprattutto se è in funzione da qualche anno, è di importanza fondamentale, sottovalutare la pulizia dei filtri potrebbe costare caro, alla nostra salute e alla bolletta. Un impianto pulito correttamente può funzionare al 100% della sua capacità; di contro, se mantenuto in modo sbagliato, può arrivare a consumare fino all’8% in più. E visti i costi non conviene certo appesantirli ulteriormente.
Infine, la gestione durante la notte con la funzione sleep. In alternativa alla deumidificazione, appunto durante le ore del sonno è bene scegliere la funzione notturna, oppure programmare in maniera corretta e sensata la temperatura; in questo modo la riduzione dei consumi arriva al 10%. Visto che i condizionatori resteranno accesi ancora a lungo, conviene attrezzarsi.
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