Caffaro, Moreni torna commissario: «La bonifica può partire»

C’è la firma di Padoan sul decreto di nomina, entro il mese via libera al contratto con Aecom
MORENI, INCARICO RINNOVATO
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Ci sono voluti cinque mesi, ma alla fine la firma è arrivata. L’8 gennaio anche il ministro Giancarlo Padoan ha vergato il decreto di nomina del commissario Caffaro Roberto Moreni: incarico prolungato di 12 mesi, dopo il primo mandato biennale del 2015.

Una vicenda impantanata da fine agosto e che finora ha tenuto bloccata la firma del contratto con Aecom Italia, la società che ha vinto il bando per la progettazione della bonifica della falda. Serve ancora la registrazione del decreto alla Corte dei conti, ma viste le cifre in ballo (Moreni svolgerà il suo incarico a titolo gratuito, salvo un rimborso spese «massimo» di 5mila euro l’anno) dovrebbero bastare pochi giorni. Ora che il commissario è (quasi) tornato in sella, potrà ripartire l’operazione falda sapendo che il tempo stringe e che entro il 2019 bisognerà mettere in fila tre tasselli: impegnare i 35 milioni per la messa in sicurezza del sito di via Milano, trasferire l’attuale attività industriale e acquisire la proprietà dell’area.

La nomina. Il mandato di Moreni era scaduto ad agosto. E nonostante le richieste pressanti di Loggia e parlamentari finora è rimasto impigliato nella burocrazia romana. Il primo a firmare, lo scorso autunno, è stato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il Dicastero dell’economia ci ha messo altri due mesi. A Moreni sono attribuiti «i poteri per coordinare, accelerare e promuovere la progettazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica del sito Caffaro».

Continuerà ad appoggiarsi a uffici e tecnici del Comune (il suo ufficio è in via Marconi). A sua disposizione ci sono 19 milioni e 893mila euro, non tutti già stanziati. Ma soprattutto i 35 milioni garantiti dal Ministero per la falda e il sito industriale, da spendere entro il 2019. Obiettivi. «Torniamo operativi» commenta a caldo Moreni. Con le risorse già in cassa si procederà alla bonifica degli spazi pubblici. I lavori al parco Passo Gavia (1,6 milioni) dovrebbero partire a marzo e ad occuparsene sarà l’impresa Garc di Modena, che ha «scavalcato» la bresciana Pavoni. Per portar via Pcb e veleni dal campo Calvesi sono invece arrivate una dozzina di offerte e i cantieri (3,1 milioni) potrebbero partire in estate. Nel 2018 si procederà anche in via Parenzo e per la messa in sicurezza dei primi 3,5 km di rogge (2,2 milioni). Ma il vero obiettivo è bonificare il sito industriale, mettendo in sicurezza la falda dai veleni che inzuppano il terreno sotto la fabbrica.

Domani si riunirà il Consiglio di Stato per valutare la richiesta di sospensiva della seconda impresa. Se sarà respinta (come già avvenuto al Tar) bisognerà solo aspettare il via libera della Corte dei Conti e poi Moreni potrà firmare il contratto con Aecom per la progettazione del doppio intervento: bonifica del suolo e messa in sicurezza della falda. «La strada sarà lunga e complicata - precisa il commissario -. Perché l’operazione riesca si devono combinare tre cose: entro la fine del 2019 ci deve essere una progettazione condivisa e l’aggiudicazione dei lavori veri e propri, con l’impegno dei 35 milioni: il tempo è ormai tiratissimo; in parallelo l’attuale azienda deve cessare per scelta autonoma la propria attività; e bisogna che le amministrazioni pubbliche mettano in campo le procedure previste dalla Finanziaria del 2015 per acquisire il bene (il sito industriale) come sanzione al privato per la mancata bonifica».

Mossa che è già riuscita a Broni. «Solo così potremo portare a termine l’operazione» insiste Moreni. E poi trasformare la Caffaro in un parco, come scritto nel Pgt dell’amministrazione Del Bono.AmbienteSbloccata la vicenda burocratica del sito d’interesse nazionale

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