Busto di Mussolini coperto con un sacco per l'immondizia al museo del Risorgimento

La protesta degli attivisti di «Brescia Anticapitalista», che in un video hanno spiegato: «Tutto si è svolto senza incidenti»
Il busto di Mussolini coperto con un sacchetto per l'immondizia - Foto da Facebook
Il busto di Mussolini coperto con un sacchetto per l'immondizia - Foto da Facebook
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Quel busto di Mussolini, opera del 1923 dello scultore Adolfo Wildt di proprietà dei Civici Musei, collocato nell’ultima sezione del Museo del Risorgimento da poco inaugurato in Castello, evidentemente non gli va giù. Così ieri alcuni attivisti del gruppo «Brescia Anticapitalista. Contro tutti i padroni» hanno provato a infilarlo in un sacco della spazzatura, rimasto a metà sul testone del duce.

Azione dimostrativa

Un’azione dimostrativa rivendicata con una mail inviata anche alla nostra redazione («Oggi, alle 17, un gruppo di attivisti di Brescia Anticapitalista ha effettuato un flash mob al museo del risorgimento in Castello. La testona di Mussolini è stata coperta con sacco nero dell'immondizia. Il tutto si è svolto senza incidenti») e documentata con un video postato sulla pagina fb del gruppo.

Il dibattito

La presenza del busto di Mussolini nel percorso espositivo ha già aperto un dibattito tra gli storici, registrato anche dal nostro giornale. I curatori del museo hanno inserito l’opera nella sezione «Eredità», a documentare come nella propaganda fascista «il Risorgimento fu valorizzato come momento storico necessario, poi completato e perfezionato dalla partecipazione alla Grande Guerra. Nell’interpretazione fascista le camicie nere della Marcia su Roma si presentavano come eredi delle camicie rosse garibaldine».

 

 

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