Bus fermi in via Mazzini: «Situazione pericolosa, si studi un’alternativa»
Pedoni che per attraversare la strada sbucano improvvisamente tra un bus e l’altro, automobili incolonnate dietro i mezzi pubblici fermi per il cambio turno o l’«incrocio» di linee, in attesa del momento propizio per azzardare un sorpasso. E poi rumore, inquinamento, e il rischio che anche i mezzi di soccorso si trovino intrappolati nella morsa, se dovessero percorrere via Mazzini nei momenti di fermata dei bus.
La situazione
A denunciare la situazione è un gruppo di cinquanta residenti in via Mazzini, piazzetta Martiri di Belfiore e vie limitrofe, che fin dal 2018 ha ripetutamente sottoposto la questione al Comune e alle società di trasporti, chiedendo uno studio che analizzi le criticità, e che prospetti possibili soluzioni alternative. «Questa criticità relativa alla sicurezza è avvertita non solo da noi che abitiamo la zona, ma anche e soprattutto da tutti i cittadini e da tutte le persone che transitano - sottolineano i residenti -: siamo in tanti, in quanto via Mazzini e piazza Martiri di Belfiore sono l’unico asse di transito Nord-Sud che attraversa la città nelle due direzioni, e che riguarda anche tutti i mezzi di utilità e di soccorso».
I residenti riportano anche i dati raccolti dalla Polizia locale durante alcuni sopralluoghi nel 2018, e confluiti in una relazione inoltrata al Comune. Le due «gloriose storiche fermate da sempre presenti» sono state «trasformate in due aree di sosta di un numero variabile di mezzi da quattro a otto, per un tempo variabile da 4 a 7 minuti, per almeno 15 volte al giorno (per incroci e cambi di linea, ndr) a cui si devono aggiungere i cambi di linea nelle ore di punta alle 9, 13 e 16.30».
Un accesso agli atti ha poi permesso - proseguono i residenti - «di cogliere un equivoco che nasce dall’aver utilizzato ciò che era valido per le due fermate storiche per due linee urbane (la 1 e la Ronchi) come documentazione per una realtà molto più complessa: sei linee urbane e soste/incroci, cambi linea durante tutta la giornata».
La richiesta
L’interlocuzione con il Comune è proseguita negli anni successivi, con scambio di mail, incontri, e addirittura con un esposto al sindaco e all’assessore alla Mobilità nel settembre 2019. Senza esito. «Non è nostra intenzione aprire un contenzioso con il Comune - sottolinea Alessandro Treccani, portavoce del gruppo di cittadini - ma chiediamo che la nostra segnalazione sia all’ordine del giorno dell’agenda politica. Chiediamo un’analisi della situazione attuale e delle criticità, in modo da poter prospettare possibili soluzioni alternative. Il nostro obiettivo è trovare una soluzione condivisa e accettata tra tutti i soggetti coinvolti, per risolvere le criticità di una zona cruciale della viabilità cittadina».
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato






