Buonanno, scontro tra procuratore e associazione magistrati

Botta e risposta sul caso del figlio del magistrato arrestato a Bergamo per rapina a mano armata
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Scontro tra Associazione Nazionale magistrati e il procuratore di Brescia Tommaso Buonanno dopo l’arresto del figlio del magistrato, GianMarco. In carcere con l’accusa di rapina a mano armata in un supermercato di Zogno nella Bergamasca.

«Nel ribadire la piena fiducia nell’autonomia e nell’indipendenza della magistratura del distretto, la Giunta auspica, tuttavia, che agli organi inquirenti e giudicanti siano sempre assicurate le condizioni per operare con la necessaria serenità di giudizio anche a tutela del prestigio e del rispetto della funzione giudiziaria» ha scritto nella propria delibera l’Associazione Nazionale magistrati.

Sul punto, all’interno di una lunga lettera di risposta, il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno ha risposto: «Un passaggio che trovo, veramente, incomprensibile e sul quale sollecito un chiarimento perché sembra quasi che la serenità di giudizio, il prestigio ed il rispetto dovuto alla funzione giudiziaria, siano stati messi in forse o possano essere messi in forse dalla mia presenza alla guida della Procura della Repubblica di Brescia.  E’ inutile sottacere che trovo offensivo questo riferimento, non rientrando nelle mie abitudini ingerirmi nell’attività degli organi inquirenti o giudicanti per fatti personali e al di fuori delle attribuzioni che la legge mi conferisce».

 

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