Briola: «Avisini, tornate a donare: c'è bisogno di sangue»

Il presidente nazionale invita gli associati a superare la paura del contatto con l'ambiente ospedaliero
AVIS: "SERVONO DONAZIONI"
AA

L’impossibilità logistica nel gestire i prelievi e la paura degli stessi donatori, angosciati dal contatto con l’ambiente ospedaliero. Sono i due principali motivi che all’alba di questo maggio hanno portato gli ospedali del Bresciano - e più in generale della Lombardia - ad una preoccupante carenza di sangue.

A tracciare un solco nell’analisi del fenomeno è il bresciano Gianpietro Briola, presidente nazionale dell’Avis. «Stiamo registrando una forte carenza di sangue - spiega - perché stanno riprendendo a regime le attività degli ospedali. Avevamo sospeso le donazioni, soprattutto negli ospedali pubblici più che nei centri di raccolta associativi, principalmente per due motivi: innanzitutto perché fino a pochi giorni fa gli ospedali erano quasi interamente dedicati ai pazienti Covid, e per questo gli interventi programmabili erano stati interrotti, e in secondo luogo perché molti donatori si sono ammalati a loro volta o avevano comunque molta paura ad avvicinarsi agli ospedali.

«Inoltre - continua Briola - il distanziamento sociale, la necessità di programmare la raccolta e di una comprensione esatta della malattia ci avevano indotto a riprogrammare i prelievi di sangue per avere quelle scorte sufficienti e non andare in surplus».

Allo stato attuale sembra essere proprio il fattore psicologico ad incidere pesantemente sul deficit di sangue ed emocomponenti negli ospedali e sui rischi di peggioramento della situazione. Per molti donatori bresciani - storicamente sensibili e fidelizzati all’ente del terzo settore conosciuto in tutta Italia - l’ondata del coronavirus in provincia è stata una batosta che ha mutato radicalmente la percezione dei luoghi esterni e della quotidianità. Così in tanti hanno a malincuore preferito rinunciare alle consuete e fondamentali donazioni, in soccorso al prossimo.

Ora però l’appello a donare da parte di Briola, a nome di tutta l’Avis, è più accorato che mai: «Adesso che l’attività degli ospedali è ripresa - dichiara il presidente dell’associazione - in maniera rapida il sangue è assolutamente necessario, e anzi indispensabile. Perciò, nella speranza che si torni ad avere una gestione sanitaria dei pazienti normale e non unicamente legata al Coronavirus, chiamiamo tutti i donatori a donare, perché in questa fase ne abbiamo molto bisogno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia