Bresciani in fuga dal caldo: spiagge e Valcamonica prese d'assalto

Lunghissime file di auto verso le spiagge del Benaco. In montagna sold out rifugi, baite e aree pic-nic
La spiaggia gremita di Rivoltella, sul lago di Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
La spiaggia gremita di Rivoltella, sul lago di Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Caldo caldissimo, pieno pienissimo. Dalle montagne ai laghi, ieri è andata in scena la grande fuga dalla canicola dei bresciani, a caccia di un po’ di refrigerio che a stento però sono riusciti a trovare. Perché il clima è stato rovente ovunque, anche là dove in genere si respira.

Come sul Garda, generalmente accarezzato da brezze piacevolissime anche nelle giornate più afose: attorno alle 15 i termometri segnavano 35 gradi, 80% di umidità: un caldo infernale per sfuggire al quale in tanti hanno cercato riparo in spiaggia. Un esodo verso i litorali tipico della metà di luglio, e guai se non fosse così, ma ieri del tutto necessario. L’alternativa? Chiudersi in casa con l’aria condizionata.

Sul Garda

L’assalto al Benaco è cominciato già ieri mattina, con le file di auto dirette verso i paesi rivieraschi e le loro spiagge. Per chi invece ha scelto di puntare verso il lago dopo pranzo, la strada è stata ancor più in salita: oltre al traffico, è risultato difficile anche trovare parcheggio, pure azzardando una «sosta selvaggia». Impresa ardua anche accaparrarsi un pezzetto di battigia magari a mezz’ombra dove stendere l’asciugamano, tanto quanto trovare un lettino negli stabilimenti balneari. Praticamente impossibile trovarlo nelle prime file, dove si ha la sensazione di non perdersi nemmeno un filo d’aria e di boccheggiare meno.

Le spiagge si presentavano così, praticamente tutte: una distesa di teste e corpi a seguire i contorni dell’ombra, sotto gli ombrelloni oppure ammassati sotto gli alberi. Al sole sembrava riuscissero a resistere solo i veri temerari dell’abbronzatura e chi fosse appena uscito dall’acqua. Gli altri all’ombra, provando così a fronteggiare l’afa, pur senza riuscirci granché. Il vero refrigerio? Starsene in ammollo. E in tanti hanno passato così il loro pomeriggio: gonfiabili di varie fogge, oppure no, e dritti in acqua al fresco fino al tramonto, fino all’ora di tornare a casa. E dunque il controesodo, con le tradizionali file lungo tutte le strade del lago.

In Valcamonica

Turisti si godono il fresco in quota a Valbione
Turisti si godono il fresco in quota a Valbione

Giornata al fresco anche per chi ha scelto la montagna. Perché, si sa, quando l’afa opprime le «terre basse», chi sta più in alto sta decisamente meglio. Citofonare Ponte di Legno (o località limitrofe), per gli scettici. Per scappare dalle temperature bollenti di questo fine settimana in città, tantissimi bresciani hanno scelto la montagna, dove i gradi non hanno neppure sfiorato i trenta (in paese a Ponte di Legno, nel pomeriggio di ieri, la temperatura massima è stata di 26 gradi, mentre la sera e la notte si è scesi abbondantemente sotto i venti). Di conseguenze i paesi in quota, sia in alta, sia in media sia anche in bassa Valcamonica, sono stati letteralmente presi d’assalto.

Prova ne è che sia venerdì sera, sia sabato mattina un lunghissimo serpentone di auto ha intasato la statale 42 e la stessa cosa si è ripetuta, maggiorata, ieri sera (con qualche disagio e lamentela di rito). Tutti pieni i parchi, i rifugi, le baite e le aree pic-nic, soprattutto vicino ai torrenti. A svettare, come sempre, sono state la Valsozzine e la Valle delle Messi, ma anche Valbione e Case di Viso, sold out le strutture del Valmalza e del Bozzi, così come gli altri rifugi delle altre località. E, per fare invidia a chi ha boccheggiato per tutto il weekend, di sera in diversi hanno appoggiato la felpa sulle spalle o indossato una ghiacchetta.

Il primo fine settimana di gran caldo, in alta Valcamonica, ha fatto sorridere tutti, anche per le proposte di un cartellone di eventi senza paragoni. Basti dire della sagra dei calsù di Vione di sabato sera: non saranno di certo un piatto estivo e fresco, ma i mille posti a sedere messi a disposizione dall’organizzazione non sono bastati a soddisfare la fame dei tanti che si sono portati nel piccolo borgo per godersi aria fresca, ottima vista e, ovviamente, succulenti piatti della tradizione. Anche nei prossimi giorni, complici alcuni temporali, le temperature si dovrebbero mantenere piuttosto fresche in tutta l’alta Valle. 

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