Brescia ha numeri da zona bianca: il traguardo è il 14 giugno

Incidenza sotto i 50 casi, ma per cambiare colore devono essere sotto i limiti per tre settimane i dati regionali
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BRESCIA PRESTO ZONA BIANCA
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Brescia è entrata ieri in una condizione da «zona bianca», vale a dire la fascia con meno restrizioni, quella che indica la fuoriuscita dall’emergenza. Un ingresso sostanziale, nei numeri, non ancora ufficiale. Per poter cambiare colore, bisognerà aspettare ancora tre settimane. Il passaggio è infatti legato ai dati regionali, non a quelli provinciali. E la Lombardia dovrebbe avere numeri da zona bianca all’inizio della prossima settimana. Poi i dati «sotto i limiti» dovranno essere consolidati «per tre settimane consecutive», come recita il decreto legge del Governo. La data da segnare sul calendario dei lombardi è insomma quella del 14 giugno: è quello il giorno nel quale dovrebbero sparire quasi tutte le restrizioni, ad eccezione dell’obbligo di mascherina e di distanziamento sociale.

Depotenziato il peso dell’indice di contagio Rt, sceso comunque a 0,79, ora il numero più importante da guardare è quello dell’incidenza, vale a dire il numero dei nuovi contagi registrati nell’arco di una settimana ogni 100mila abitanti. Sopra i 250 casi si è in una condizione da zona rossa, sotto i 50 in una condizione da zona bianca.

Essere da zona bianca significa riuscire a identificare i contagi e tracciare i loro contatti. E all’atto pratico anticipare alcuni via libera, come la riapertura delle piscine coperte o l’addio al coprifuoco (a meno di diverse indicazioni del Governo). Ebbene in base ai dati diffusi ieri, la provincia di Brescia, negli ultimi sette giorni (16-22 maggio), ha registrato un’incidenza di 46 casi ogni 100mila abitanti.

La diffusione dei vaccini (il 41% dei bresciani ha già avuto almeno la prima dose) e il fisiologico attenuarsi del contagio tra restrizioni e stagionalità ha visto calare settimana dopo settimana il dato dell’incidenza, dal picco d’inizio marzo, con quasi 600 casi ogni 100mila abitanti, a valori «bianchi» che nella nostra provincia non si vedevano da metà ottobre.

 Il passaggio di colore non è però automatico. L’analisi va fatta a livello regionale. In Lombardia sono per ora solo cinque le province sotto la soglia dei 50 casi: Lodi (29), Pavia (39), Bergamo (44), Brescia (46) e Milano (48). Al contrario Varese è la provincia con l’incidenza più alta, 93. Il dato regionale degli ultimi sette giorni è comunque sceso a 57 casi ogni 100mila abitanti. Ancora dentro il range da «zona gialla», ma il traguardo è vicino.

Secondo un’analisi dell’Associazione italiana di epidemiologia realizzata nei giorni scorsi, l’incidenza regionale dovrebbe scendere sotto quota 50 tra domani e martedì. In sostanza nel monitoraggio settimanale della Cabina di regia del 28 maggio si dovrebbe prendere atto della condizione da zona bianca della Lombardia. Dato da confermare e consolidare nei due venerdì successivi, 4 e 11 giugno per raggiungere le «tre settimane consecutive». Il passaggio nella fascia bianca dovrebbe quindi scattare dal 14 giugno.

Se l’andamento verrà confermato. Non c’è solo l’incidenza, va detto. Oltre all’Rt, che continua ad avere un suo peso, nel mix di parametri presi in considerazione da Ministero e Istituto Superiore di Sanità c’è quello dei ricoveri. Ma anche in questo caso i numeri sono in continuo miglioramento. In base al monitoraggio dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali i posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid sono il 22%, quelli negli altri reparti il 19%. Percentuali ben al di sotto delle soglie d’allarme.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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