Brescia avrà la sua Cittadella dello sport

Il progetto della Cittadella dello sport all'interno del Parco delle Cave è prossimo alla chiave di volta. La trattativa nei corridoi di Palazzo Loggia tra Comune e Gruppo Faustini prosegue il suo iter e guarda ad un accordo equilibrato.
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Il progetto della Cittadella dello sport all'interno del Parco delle Cave è prossimo alla chiave di volta. La trattativa nei corridoi di Palazzo Loggia tra Comune e Gruppo Faustini prosegue il suo iter e guarda ad un accordo equilibrato. Allo stato dell'arte è stata valutata positivamente la realizzazione diretta da parte dell'operatore di tre delle strutture che si apprestano a prendere forma all'interno dell'area: il nuovo stadio (in grado di ospitare 22.500 spettatori), l'atteso Palazzetto dello sport (previsto di 5mila posti per un'estensione di oltre 7mila mq) e l'annunciata pista di atletica sdraiata lungo 28.300 mq. Toccherebbe poi sempre al privato realizzare parcheggi, verde, spazi pubblici e un complesso ricettivo sportivo di circa 8.400 mq. Al suo interno potrebbe sorgere una sorta di «Brescianello» pensato per il ritiro delle diverse squadre sportive, oppure un vero e proprio albergo.

Infine, l'intesa prefigura la cessione - dai privati al Comune - di tutte le aree necessarie alla realizzazione degli altri impianti contemplati. Vale a dire campi da tennis, piscina, lo spazio per canoa e rafting, campo da baseball. Il tutto per un costo complessivo che raggiunge i 94milioni di euro.

Come la Loggia intenda coprire il «valore» della Cittadella dello sport, è pure cosa nota: lo strumento scelto sono le compensazioni urbanistiche, ossia volumi edilizi. I contorni dell'intesa guardano a Sanpolino. A Faustini rimarrebbero in capo circa 30mila mq del comparto, suddivisi in edilizia residenziale e pubblica.

Per quanto riguarda gli atti ufficiali, da Palazzo Loggia non arriva alcuna conferma: i tre assessori di riferimento per la partita non si sbilanciano. Non bisogna dimenticare che il via libera definitivo potrà essere deliberato solo ed esclusivamente dal Consiglio comunale. E che il cronoprogramma punta ad arrivare a fine legislatura, ossia al 2013, a lavori non solo avviati, ma a buon punto. Se non addirittura ultimati.

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