Brescia apprezza le novità al Codice della strada, ma avverte: «Servono agenti sulla strada»
Sindacati, associazioni, rappresentanti dei corpi. L’apprezzamento per lo sforzo fatto dal Governo a Brescia è unanime, ma sono molte le perplessità sulle reali possibilità di applicazione, da un lato per la necessità di specifiche norme che chiariscano alcuni dubbi già emersi ma soprattutto per la pesantissima carenza di uomini e mezzi della forze impiegate su strada, in primis la Polizia Stradale.
Le modifiche al codice della strada introdotte nelle scorse ore dal Disegno di Legge varato dal Consiglio dei Ministri e che inasprisce le sanzioni contro chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, contro chi usa il cellulare in modo scorretto e che inserisce anche norme importanti per salvaguardare i ciclisti e discipilinare l’utilizzo del monopattino vanno infatti nella direzione auspicata da molti ma senza un considerevole investimento per ripianare gli organici della Polizia Stradale e favorire il ricambio generazionale nelle polizie locali rischiano di rimanere inapplicate.
Sindacato
Ad accendere il faro sulla situazione della Stradale di Brescia è il Siulp, Sindacato Italiano Unitario dei lavoratori della Polizia che con il segretario Rosario Morelli hanno spiegato senza mezzi termini che «con questi numeri gran parte delle norme resteranno inapplicate. Se Questura e Polizia postale hanno avuto degli innesti, la Stradale invece è rimasta sempre in costante calo». Per il Siulp infatti «da tempo la Stradale è una specialità che merita maggiore attenzione ma purtroppo ancora non se ne vede». La Sezione di Brescia con 50 uomini, le sottosezioni autostradali di Montichiari, competente per Corda Molle e A21 e Chiari per la BreBeMi rispettivamente 24 e 26 mentre il distaccamento di Desenzano dispone di 15 uomini e quelli di Boario, Iseo e Salò dieci ciascuno. «Per il Siulp non basta neppure per l’ordinario di adesso, difficile inserire nuove norme».
Associazione
Un tema su cui insiste anche Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Asaps, l’Associazione Sostenitori e amici della Polizia Stradale che sottolienea come «il fatto che il documento si concluda precisando che non devono esserci ulteriori oneri per la finanza pubblica mi porta alla principale delle questioni. Per fare sicurezza stradale servono agenti sulle strade e al momento sono troppo pochi. Bisogna ripianare gli organici e riaprire i distaccamenti chiusi». Entrando nel dettaglio delle questioni Biserbi apprezza «la scelta della tolleranza zero che anche noi auspichiamo da tanto, dal 2010 chiediamo il "drogometro" accanto all’etilometro, il casco per il monopattino anche per i maggiorenni è fondamentale così come la tutela per i ciclisti ma chi farà rispettare queste norme?»
Biserni spera che «come è stato per la patente a punti l’effetto annuncio porti dei risultati. Nel 2002 prima ancora che entrasse in vigore ci fu un crollo degli incidenti e speriamo che sia così anche questa volta». Sul tema del telefonino le maggiori perplessità: «La minisospensione, che è un provvedimento molto interessante, scatta solo se si hanno meno di venti punti ma in Italia tantissimi hanno 30 punti perchè siamo l’unico Paese che regala bonus (punti patente, ndr) a chi semplicemente fa il suo dovere e cioè non commette gravi infrazioni». Perplessità anche sull’autolock che dovrebbe impedire di guidare a chi ha un tasso superiore a zero: «Ci saranno dei costi notevoli»
Polizie locali
Nella sola città di Brescia la Polizia Locale nel 2022 ha sanzionato 864 persone per uso scorretto del cellulare alla guida, altre 466 solo dall’inizio del 2023. Mentre per quello che riguarda la guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti gli episodi sono stati 212 nel 2022 e 113 dall’inizio di quest’anno.
Alessio Moladori, presidente dell’Associazione Bresciana delle Polizie Locali non si preoccupa tanto degli organici «quanto più del quadro normativo. Per droga e alcol ad esempio cosa succede se i procedimenti saranno archiviati, come spesso già accade, per la tenuità del fatto? Le sanzioni saranno annullate?». Oppure nei casi in cui è prevista una punizione per chi ha avuto condanne «ma di quali stiamo parlando? Del primo grado o della Cassazione che può arrivare anche diversi anni dopo?». Un discorso analogo vale per i test antidroga: «Attualmente solo le analisi ospedaliere hanno valore legale. Disponiamo già però di pretesti che possono stabilire la positività o meno del soggetto sottoposto a controllo».
Per Moladori insomma «il rischio di un decreto emergenziale è che con le migliori intenzioni si creino difficoltà agli operatori sulla strada».
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