Botto nella notte, bomba carta al bar

Preso di mira per la seconda volta in un mese il bar «Rewind» in via Magnocavallo. Nessun ferito.
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Sulle mattonelle rosse, sotto il porticato, c'è ancora il segno lasciato dalla bomba carta fatta esplodere la notte dell'ultimo dell'anno, ad un metro di distanza dalla vetrata del bar «Rewind».

L'esplosione della serata scorsa, oltre alla scalfittura nel pavimento, ha fatto crollare a terra il cristallo della porta d'ingresso e di una vetrina laterale, e ha danneggiato pure l'inferriata. Chi ha posizionato l'ordigno artigianale, l'ha posto proprio tra il vetro e la serranda, e poi è scappato. Un uomo non tanto alto, tarchiato e anche un po' robusto. Così dice un testimone che avrebbe visto l'ombra allontanarsi di corsa dopo aver sentito il botto.

Kaira, la proprietaria del «Rewind» scuote la testa amareggiata. «Ero appena salita in casa, poco prima di mezzanotte - racconta la 35enne venezuelana da sette anni in Italia -. Ho pensato al mio bar ma al tempo stesso speravo che non fosse quello. E invece, quando mi sono affacciata alla finestra e ho visto il fumo, ho capito subito che era successo ancora». Con gli occhi affaticati di chi non ha chiuso occhio per tutta la notte, seppur circondata dall'affetto di molte persone che abitano nel complesso a mattoncini rossi tra via Torricella di sopra e via Torricella di sotto, che si informano sull'accaduto e che chiedono il perché di quel nastro bianco e rosso davanti al suo locale, Kaira spiega che è stata «un'altra bomba carta».

«Quando sono arrivata si sentiva un forte odore di polvere da sparo. Come la notte di San Silvestro. Allora però io ero dentro il bar. E lo spavento è stato fortissimo: d'improvviso sono caduti i vetri a terra. Ma anche stanotte la paura è stata grande. Uno dei miei due figli è caduto dal letto nel sentire lo scoppio». Sul posto per verificare quanto successo è intervenuta una pattuglia della squadra Volante della Polizia, che ha raccolto le testimonianze di alcuni residenti, oltre a quella della 35enne che da sola, «con grande sacrificio», dalle 8 di mattina a mezzanotte, tiene aperto il bar che ha acquistato da un anno e mezzo.

«Mi cadono le braccia - afferma sconsolata Kaira -. Sono sempre spese e non è che qui si facciano grandi affari. Già avevo subito un furto, alle macchinette. Poi queste due bombe carta mi hanno distrutto le vetrate, e l'assicurazione non rimborsa tutto. Ora dovrò tenere chiuso fino a quando non le sistemeranno. Fa troppo freddo altrimenti». Sono in corso le indagini della Squadra Mobile.


Daniela Zorat

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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