Bomba allo scalo merci, c'è un errore nella mappa dell'evacuazione: ordinanza da rifare

Non è chiaro quanti cittadini siano interessati alla bonifica di domenica 22 ottobre. Il problema dovrebbe essere risolto oggi
L'area recintata allo scalo merci per il ritrovamento della bomba - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'area recintata allo scalo merci per il ritrovamento della bomba - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sarà stata una svista, oppure una dimenticanza o forse un errore. Di certo un pasticcio, che il Comune di Brescia sta cercando ora di risolvere «in zona Cesarini», per usare una metafora calcistica, ossia quasi allo scadere del tempo regolamentare. La perimetrazione dell’area da evacuare domenica per consentire agli artificieri di spostare la bomba d'aereo della seconda guerra mondiale rinvenuta allo scalo merci di via Vergnano ha fatto cilecca. E va ridefinita.

Per tutto il pomeriggio di ieri i tecnici comunali hanno lavorato per circoscrivere con esattezza le vie e i numeri civici che rientrano nel raggio d’azione della bomba d’aereo ritrovata giovedì 28 settembre, durante le operazioni di bonifica in corso in un cantiere dello scalo ferroviario. Ci si è accorti, infatti, che nell’ordinanza firmata dalla sindaca Laura Castelletti lo scorso 13 ottobre, che individuava le vie da evacuare e quindi i residenti interessati (234 famiglie, 523 persone in tutto), mancherebbero alcune strade. O forse no. Ce ne sarebbero troppe.

Il pasticcio

Il pasticcio sta tutto qui: non è chiaro quanti siano i cittadini che domenica dovranno lasciare la propria abitazione. Solo oggi - si spera – ne sapremo di più. «Chiacchiere da bar», verrebbe da pensare. Effettivamente è nei bar del quartiere Primo Maggio che sono sorti i primi dubbi ai residenti della zona che, confrontandosi tra loro, si sono resi conto che qualcosa non tornava. Dopo aver pubblicato l’ordinanza, Palazzo Loggia nei giorni successivi ha inviato messi comunali e protezione civile a consegnare «brevi manu» ad ogni famiglia la lettera che dispone l’obbligo, domenica prossima, 22 ottobre, di lasciare le proprie abitazioni entro le nove del mattino per consentire le operazioni di despolettamento della bomba e la conseguente rimozione dallo scalo ferroviario.

I dipendenti comunali non si sono presentati in tre vie: della Concarena, dell’Adamello e Passo del Tonale, effettivamente esclusi dall’ordinanza. Il punto - e qui starebbe l’inghippo - è che le tre strade, tutte senza uscita perché proprio a ridosso dei binari dello scalo ferroviario, sono per esempio al di qua di via Rose di Sotto, parte della quale è invece interessata dall’evacuazione. Le tre vie summenzionate sarebbero cioè dentro il perimetro individuato dagli artificieri dell’Esercito - un raggio di 447 metri dalla bomba - eppure escluse dalle operazioni di domenica.

Le voci da bar sono arrivate all’orecchio del Consiglio di Quartiere e quindi a Palazzo Loggia, così come alla redazione del nostro giornale, contattata da una lettrice che ha chiesto a noi spiegazioni sulle ragioni di questa vicenda. Andando nel quartiere effettivamente qualcosa non torna ma, secondo l’assessore Valter Muchetti, non per difetto, ma per eccesso: «È giusto che le tre vie siano fuori dall’ordinanza - dice - perché fuori dal perimetro indicato dagli artificieri dell’esercito. L’errore - continua Muchetti - sarebbe dell’Ufficio statistica del Comune che ha inserito alcuni numeri civici (di via Rose di Sotto, oltre le tre vie escluse ndr) non ricompresi nel perimetro».

Muchetti ammette però che è necessaria un’ulteriore verifica, che arriva dall’ufficio stampa poco più tardi: «Stiamo ridefinendo il perimetro dell’area. Domani (oggi ndr) sapremo con esattezza le vie interessate dall’evacuazione». 

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