Bomba allo scalo merci, brillamento il 14 gennaio: come funziona

Entro e non oltre le 8.30 e fino al termine delle operazioni (indicativamente previsto alle 14) dovranno evacuare circa 500 persone
BOMBA, BRILLAMENTO IL 14 GENNAIO
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Per la nuova bomba allo scalo merci è arrivata l’ordinanza della sindaca Laura Castelletti: domenica 14 gennaio tutti fuori dalla zona rossa, individuata dagli artificieri dell’Esercito in un raggio di 468 metri dal luogo di ritrovamento dell’ordigno.

Entro e non oltre le 8.30 e fino al termine delle operazioni (indicativamente previsto alle 14) dovranno evacuare circa 500 persone: i residenti di via Del Rampino (i civici 30 e 32), via Lunga (i civici pari dal 16 al 30 e i dispari dal 47 al 55), via Rose di Sotto (i pari dal 36 al 40/A e i dispari dal 251 al 281), via Del Dosso (i civici 3 e 5), delle vie Sondrio, Bergamo, Lecco, Chiesanuova e Oddino Pietra (tutte), di via Orzinioni (i civici pari dal 46/E al 76) e di via Vergnano, (i pari dal 2 al 12).

Dalle 7 di domenica 14 gennaio tutte le vie in questione saranno chiuse al traffico, fatta eccezione che per i veicoli delle persone in allontanamento dalle proprie abitazioni o dai luoghi di lavoro. Il Comune ha come l’altra volta predisposto un servizio di supporto e ospitalità al centro di accoglienza «Rose» di via Presolana, per chi non potesse spostarsi in autonomia. Occorrerà segnalarlo all’ufficio Relazioni con il pubblico o alla Polizia locale. 

L'ordigno bellico

La bomba ritrovata, un'americana da 500 libbre - © www.giornaledibrescia.it
La bomba ritrovata, un'americana da 500 libbre - © www.giornaledibrescia.it

La bomba, lo ricordiamo, era stata rinvenuta lo scorso 13 dicembre a poca distanza da quella venuta alla luce alla fine di settembre: entrambe bombe d’aereo da 500 libbre, la prima inglese (fatta brillare il 22 ottobre), la seconda americana.

Due ordigni simili, ma non identici. Per questo stavolta sarà leggermente differente la procedura che gli artificieri porranno in essere per rendere trasportabile il manufatto bellico: a differenza del 22 ottobre, quando fu sufficiente togliere l’unica spoletta presente alla bomba prima di trasferirla nella cava di Ghedi per il brillamento, questa volta i dispositivi di innesco dovranno essere distrutti sul posto: non cambierà nulla in termini di misure di sicurezza, ma chi si troverà nei paraggi potrebbe questa volta sentire un botto.

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