Bimbo abusato al Grest, indagato animatore

La Diocesi: «Ci ferisce immensamente che qualcuno possa anche solo immaginare di tradire la fiducia di famiglie, educatori e sacerdoti»
Grest, si indaga su un abuso
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Un animatore di un grest, il gruppo estivo di un oratorio, è stato indagato dalla Procura di Brescia per violenza sessuale aggravata.
 
L’uomo, 37 anni, avrebbe abusato di un bambino di sette anni che sarebbe stato bendato durante un gioco organizzato dallo stesso uomo all’interno della segreteria di un oratorio della città. A denunciare i fatti, un ragazzino di 13 anni che ha visto il bambino uscire dai locali dell’oratorio.
 
Nel corso delle perquisizioni a casa del 37enne i Carabinieri hanno trovato vestiti da donna e giochi erotici. Davanti al pm Ambrogio Cassiani l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. 
 
A seguire il comunicato inviato sulla vicenda dall'ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Brescia, diretto da don Adriano Bianchi.
 
Abbiamo appreso la notizia di un presunto abuso ai danni di un minore da parte di un animatore adulto all’interno di un grest cittadino. Da quanto a nostra conoscenza, fin dal momento della denuncia l’animatore è stato allontanato dal grest e gli inquirenti hanno potuto procedere agli accertamenti dovuti, preservando la tranquillità dei ragazzi e la prosecuzione serena e sicura dell’esperienza educativa.
 
L’esperienza del grest in Diocesi è uno dei patrimoni più belli e gioiosi che la comunità cristiana mette in atto ogni estate per la crescita di decine di migliaia dei ragazzi nella vita dei nostri oratori. Ci addolora e ci ferisce immensamente che qualcuno possa anche solo immaginare di tradire la fiducia che le famiglie, gli educatori, i sacerdoti e la comunità tutta ripongono in questa esperienza educativa con atti che ledono gravemente l’innocenza di un bambino e la bellezza della sua fanciullezza. 
 
L’attenzione alla formazione degli educatori e le adeguate informazioni circa la tutela dei minori fanno da tempo parte della preparazione che coinvolge coloro che ogni anno guidano queste esperienze estive e mai erano stati riscontrati problemi come quelli contestati in questa occasione. La speranza è che il seme buono gettato da migliaia di giovani educatori non venga vanificato dagli errori di chi pare si sia macchiato di questo crimine.
 
Esprimiamo la vicinanza, la solidarietà del vescovo e della chiesa bresciana alla presunta vittima e alla sua famiglia, ai sacerdoti, agli educatori e ai ragazzi del grest che loro malgrado sono stati inconsapevolmente coinvolti in questi fatti. Pienamente disponibili a collaborare, attendiamo con fiducia che la magistratura faccia al più presto chiarezza circa ogni responsabilità. 
 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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